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Ferrero e limone di Siracusa IGP: è intesa

 

Siracusa, 30 marzo 2017 – Rileggendo i giornali di vent’anni fa si potrebbe pensare a una storia inventata.

Seconda metà degli anni Novanta. L’economia del limone di Siracusa, dopo un secolo floridissimo, è in declino: soffre un’elevata frammentazione del comparto, incassa la perdita di quote di mercato a vantaggio di altri concorrenti, subisce le conseguenze dei cambiamenti epocali che pochi anni prima hanno rivoluzionato le rotte e le regole dei commerci internazionali.

Oggi, l’azienda Ferrero, fiero esempio di italianità conosciuto e riconosciuto in tutto il mondo, sceglie di realizzare, per la prima volta nella sua lunga storia, una specialità da forno utilizzando come ingrediente un prodotto a indicazione geografica: il limone di Siracusa IGP. Nei vent’anni che si frappongono fra questi due momenti c’è la competenza di un ristretto gruppo di tecnici, che compie un prezioso lavoro preliminare teso a individuare i presupposti per la creazione di un’indicazione geografica per il limone di Siracusa, la lungimiranza di alcuni, pochi imprenditori agricoli che credono fermamente nelle qualità del prodotto, la caparbietà di qualche artigiano del posto nel prediligere l’impiego di materie prime locali. E un continuo lavoro di costruzione di quella che, oggi, è divenuta la casa comune dei coltivatori del limone di Siracusa, il Consorzio, ente investito dal Ministero delle politiche agricole delle funzioni di tutela e promozione di un’IGP che ha da poco festeggiato il suo sesto compleanno, sotto il cui tetto si contano quasi duecento aziende agricole.

Kinder CereAlé, questo il nome della specialità che Ferrero immetterà sul mercato italiano dopo le prossime festività di Pasqua, sarà prodotta nello stabilimento di Balvano, nei pressi di Potenza, uno dei luoghi in cui la multinazionale italiana ha deciso di investire in seguito al terremoto del 1980 in Irpinia. Kinder CereAlé, che nel suo primo anno di vita è già stata eletta prodotto dell’anno 2017 per la prima colazione, sarà farcita con confettura di limone di Siracusa IGP e arance siciliane.

Un omaggio agli agrumi di Sicilia presentato ieri in anteprima assoluta all’agriturismo Pozzo di Mazza di Susanna Corvaja, che del Consorzio è stata fondatrice, prima presidente e oggi vicepresidente, dopo una passeggiata fra i giardini di Torre Milocca alla scoperta delle piante e dei frutti guidati da Giancarlo Perrotta, proprio uno degli agronomi che, vent’anni fa, compì i lavori preliminari alla costituzione del Consorzio. Una storia d’amore, quella fra prodotto e territorio, fra il limone e Siracusa, lunga duemila anni e fondata sulla vicinanza del mare, sul clima temperato, l’abbondanza d’acqua, la qualità dei terreni, il sole, e la mano dell’uomo che ha reso questo frutto sempre migliore, generazione dopo generazione, dalle testimonianze degli orti conclusi di Ortigia alle tecniche degli Arabi, dai giardini di epoca normanna alle tecniche moderne dei padri gesuiti.

” Siamo felici di aver instaurato questa collaborazione, perché abbiamo riscontrato in Ferrero un’immediata condivisione di valori e di principi – ha dichiarato Fabio Moschella, presidente del Consorzio di tutela del limone di Siracusa IGP. – Vorremmo restituire alla terra ciò che ci offre ogni giorno: questo è il desiderio che ci è stato espresso dal gruppo Ferrero quando ci ha contattato. Il Consorzio interpreta questo risultato come una conferma della crescente attenzione verso il nostro prodotto, e come un ulteriore stimolo a unire ancor di più il comparto intorno al marchio del limone di Siracusa IGP, che non rappresenta solo una garanzia per i consumatori, ma un progetto comune di crescita sociale ed economica del nostro territorio. “

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