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Ripristino del voto a giugno per le ex Province, un altro bluff del governo regionale ? Secondo Vinciullo l’emendamento annunciato dal Presidente Musumeci per riconfermare la votazione a giugno non può essere presentato. Lo stabilisce il regolamento dell’Ars.

Sarebbe un altro bluff l’emendamento che il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha dichiarato di voler far votare martedì prossimo dalla maggioranza all’Ars per annullare il rinvio del voto di secondo livello ad aprile del 2020. Lo chiarisce l’on. Enzo Vinciullo in un comunicato che pubblichiamo per chiarire i termini della questione. “Martedì non potrà essere presentato, nella stessa sessione di lavori, l’emendamento annunciato dal Governo che dovrebbe sopprimere il testo di legge, già approvato dall’Assemblea, che posticipa le elezioni per le ex Province di un anno. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, Presidente emerito della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS
Sull’argomento l’art 117 del Regolamento Interno dell’ARS, che qui si riporta, è chiaro ed evidente e non può essere oggetto di violazione da parte del Governo “Sopra gli emendamenti già approvati, che sembrino inconciliabili con lo scopo dell’oggetto della deliberazione o con alcune delle sue disposizioni, possono proporsi le necessarie rettifiche”.
Nel corso degli anni, abbiamo sempre impedito ai vari Presidenti e Assessori che si sono succeduti di violare il regolamento interno, anche perché se si aprisse questa possibilità di ritornare indietro su un provvedimento già approvato, difficilmente verrebbero più approvate leggi nell’Assemblea Regionale Siciliana.
Le regole rigide fissate dal Regolamento Interno dell’ARS sono un fondamento a tutela della Democrazia e della impossibilità per chiunque di modificare a suo piacimento la volontà dei parlamentari.
Pertanto, ha proseguito Vinciullo, si dovrà pubblicare il testo approvato dal Parlamento e solo nella seduta successiva si potrà predisporre e fare approvare un emendamento abrogativo del testo che posticipa le elezioni.
In un periodo in cui tutti gridavano sulle necessità di abolire le Province e sulla possibilità di elezioni di secondo livello, sono stato sempre contrario, ribadendo la funzione non solo storica ma anche amministrativa che le Province hanno assolto, purtroppo inascoltato.Non occorre ricordare come il testo, approvato nella scorsa Legislatura, che riportava la Democrazia nelle nostre Province, non è stato difeso opportunamente davanti alla Corte Costituzionale dall’attuale Governo.Oggi, che questa maggioranza ha dimostrato di seguire un itinerario schizofrenico e ondivago sulle Province, si pensa di violare il regolamento interno per ritornare su posizioni che questa settimana lo stesso Parlamento ha bocciato.Questo non è possibile, nessuno e meno che mai il Governo può spingere il Parlamento ad errare.Io, di conseguenza, anche in questo caso come in precedenti, mi appello al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e al Segretario Generale della stessa Assemblea affinché, ha concluso Vinciullo, vengano rispettati il regolamento e la prassi ampiamente consolidate, ricordando a tutti che “sub lege libertas”.Allegato due miei interventi in Aula a difesa delle ex Province “.

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