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Ex Province, niente emendamento correttivo per le elezioni. Musumeci si rimette all’Ars con un nulla di fatto. -Tutto in mano ai Commissari per un altro anno.

C’era attesa per la seduta di oggi, martedì, dell’Ars per l’impegno avanzato cinque giorni fa con una nota dallo stesso Presidente della Regione Musumeci che aveva annunciato di voler corregger così il rinvio del voto di secondo livello per le ex Province Regionali siciliane dopo il colpo di mano di una parte dei deputati della maggioranza che, con un primo emendamento inserito nel decreto per la pesca, avevano fatto slittare il voto per l’ennesima volta dal 30 giugno prossimo ad aprile del 2020. Un errore tecnico, fatto notare da più parti, che si scontrava palesamente col regolamento dell’assemblea regionale. E così la correzione non c’è stata e tutto rimane ancora in alto mare per il rinnovo degli organi istituzionali delle ex Province Regionali. Saranno ancora i Commissari straordinari a gestire nella provvisorietà gli enti sovracomunali siciliani per un altro anno ancora. La farsa avviata dal governo Crocetta continua con gli stessi schemi di prima. Una gran delusione che lascia nello sconforto i dipendenti degli enti e tutti quei cittadini e studenti che in un modo o nell’altro dipendono dai servizi mal erogati dalle ex Province o, come si chiamano adesso dopo la fallita riforma che è servita solo a cambiare denominazione e a sottrarre risorse finanziarie, Liberi Consorzi Comunali. La soap opera “Beautiful” ha avuto bisogno di meno puntate per arrivare alla trama finale.

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