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Catania: Autoconvocazione di protesta dei dipendenti Città Metropolitana

Il neo Commissario Straordinario della Pubbliservizi, Avv. M.V. Perazzoli, con il verbale sindacale dell’11-01-2019, si è impegnata a praticare un buon piano di risanamento aziendale, per poi stabilire con il verbale sindacale successivo, che intende procedere immediatamente con la cassa integrazione a rotazione a partire dal 30 gennaio. Per queste ragioni CONFALI  organizzerà, in segno di protesta contro la CIGS, un autoconvocazione dei dipendenti della Pubbliservizi aderenti e non, in data martedi 29 gennaio alle ore 9.00 presso la sede della Città Metropolitana – via Nuovaluce – Tremestieri Eteno – Catania.

Il piano di risanamento disatteso, era stato elaborato dal Commissario precedente, dott.ssa Trezza, ed è gradito alla sezione fallimentare del  Tribunale di Catania (nel luglio 2018, aveva bocciato il concordato preventivo avanzato dalla vecchia amministrazione).

Il piano di risanamento disatteso prevede una serie di interventi propedeutici alla CIGS: aggressione degli sprechi, azzeramento dei privilegi, formazione e riqualificare il personale, concordare nuove commesse col Comune di Catania, ottimizzazione del personale sulla base delle effettive esigenze dell’ente, ricerca dei dipendenti disponibili all’esodo volontario, e quindi, definizione della “macrostruttura aziendale”.  Ovviamente, qualora con la determinazione dell’organigramma aziendale, si dovessero constatare   esuberi di dipendenti, è necessario ricorrere alla cassa integrazione.

Addirittura, ci risulta essere nelle disponibilità sia del neo Commissario  che del Commissario precedente, un organigramma aziendale, già elaborato dal dott. Filippo Privitera che, in linea di massima, non prevede tagli di personale, ma notevoli risparmi  economici su privilegi e sprechi.

CONFALI non riesce a comprendere per quali ragioni il neo Commissario avv. Perazzoli intende attivare senza scomodarsi da Roma, la Cassa integrazione dando per scontato l’esistenza di esuberi e sopratutto, perché i sindacati confederali (Cgil-Cisl-Uil-Ugl) non organizzano le barricate per impedirla. Anzi, come emerge dal verbale del 24-1-2019, si dichiarano disponibili.

 

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