Provincia di SiracusaRegione

BAMBINI E GIOCO D’AZZARDO: UNA NUOVA PROPOSTA DI LEGGE CHE NON LI TUTELA.

Dire che i bambini appartengono ad una fascia di cittadini poco tutelata nella realtà quotidiana è di fatto una verità che suscita poche emozioni, tranne quando i mass media ci sbattono sotto il naso situazioni eclatanti. D’altra parte chi può negare le tante leggi di tutela dei minori? Affermare, poi, che una cultura adultocentrica, pur essendo consapevole dei diritti dei bambini, è incapace di cogliere i loro autentici bisogni, diventa quasi inpopolare. Sperare, infine, che la politica sia capace di capire che ci sono scelte legislative che possono danneggiare il processo evolutivo dei bambini significa credere l’impossibile. E’ quanto sta accadendo a proposito di una proposta di legge che riguarda una “regolamentazione “ del gioco. E’ ormai noto a tutti l’aumento impressionante di dipendenti dal gioco d’azzardo, con enormi costi individuali, collettivi ed economici. Ciò nonostante il sottosegretario Baretta, con delega al gioco, ha di fatto scritto una proposta di decreto legge, che presto sarà sul tavolo del Governo per essere approvata,  a 4 mani, quelle del governo e quella delle multinazionali del gioco, che hanno immediatamente espresso la loro soddisfazione, ancor prima che anche altri portatori di interessi- ben diversi da quelle delle lobby del gioco- potessero esaminarla ed esprimere il loro parere. Grandi resistenze ha mostrato il sottosegrtario alla richiesta d’incontro dei rappresentati della società civile che si battano per una legge che rispetti almeno i bambini, soprattutto in termini di pubblicità, ma persino alla richiesta d’incontro  di un gruppo di parlamentari, di maggioranza e di opposizioni, che insieme avevano avanzato riflessioni condivise sul problema. Tutta la problematica legata al gioco d’azzardo, che coinvolgi aspetti sociali, sanitari, economici e politici, è stata seguita da alcune associazioni come slot mob, no slot, libera e da economisti del calibro di Becchetti, Bruni, Zamagni, solo per citarne alcuni, e tutti sono concordi nel ritenere che una legge non può non tener conto  di una realtà così drammatica come la dipendenza da gioco e non considerare gli aspetti sociali che può generare e, soprattutto, non può eludere di farsi carico della salvaguardia dei bambini. Quando è stato finalmente possibile esaminare la legge, tenuta blindata per diverso tempo e solo a conoscemza dei rappresentanti della lobby del gioco, è stato evidente che tutti questi aspetti di salvaguardia dei bambini non vengono in alcun modo tenute in considerazione. Ho già personalmente chiesto al Garante Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza un suo intervento. Chiedo alla società civile siracusana, associazioni, istituzioni e cittadini ad aderire a strumenti di pressione, che anche il mio ufficio proporrà in accordo ad iniziative nazionali, affinchè questa pessima legge non arrivi sul tavolo del Governo così come è stata concepita. Ricordo che Comuni come Genova o Regioni come la Lombardia hanno legiferato in senso molto restrittivo sull’argomento sul loro territorio. Una città che vuole diventare educativa, come pretende di essere Siracusa, non dovrebbe anch’essa salvaguardare di più e meglio, secondo le competenze che ha un ente locale, i propri bambini?

 

                                                                           Francesco Sciuto

                                                                       Difensore dei diritti dei bambini

                                                                         Comune di Siracusa

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