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Avola, statua Antonio Etiope distrutta: la Pro Loco invia una lettera a Papa Francesco e alle autorità civili e militari

Avola, 14 giugno 2014 – Come anticipato ieri dai nostri studi da Peppino Corsico durante l’Edicola, la Pro Loco, in seguito agli atti di vandalismo che hanno distrutto la statua del Beato Antonio Etiope, ha inviato una lettera al Papa Francesco, a diverse autorità civili e religiose, alla RAI e alla stampa  nazionale per mettere tutti al corrente di quanto accaduto e chiedere un aiuto per trovare i fondi necessari per una nuova statua. “L’idea della statua – si legge tra le altre cose nella lettera – oltre che simbolo dell’uomo, nacque anche per la forza dell’accoglienza e dell’amore che la Pro Loco ed i cittadini di Avola nutrono e dimostrano verso quella disperata massa di gente che oggi fugge dalla miseria e dalle guerre per approdare sulle costa sicule |…| Mai e poi mai avremmo immaginato lo scempio sacrilego al quale, a pochissimi anni dall’innalzamento, la statua e la grande Croce, sarebbero stati sottoposti”.

Come noto, la statua del Beato è stata più volte presa di mira da vandali. L’1 giugno scorso ignoti, in pieno giorno, hanno abbattuto e gettata nel terreno la Croce e la piccola Croce strappata dalla mano del Beato e bruciata sul posto. Solo due giorni dopo, sempre in pieno giorno (dalle ore 15,30 alle 16,00, come da testimonianze) i soliti ignoti hanno completamente distrutto a colpi di martello la statua del Beato, sradicato la lapide che era sul piedistallo, buttandola sulla terra in mezzo all’erba. “Non riusciamo proprio a comprendere la crudeltà e la violenza con cui è stato compiuto questo scempio – ha detto Peppino Corsico in diretta all’Edicola – nei confronti tra l’altro di un personaggio a cui siamo molto legati e di un monumento che porta con se importanti messaggi simbolici di fratellanza e accoglienza”. 

Ilaria Greco

Di seguito pubblichiamo integralmente la lettera.

 

A S. Santità Papa Francesco Roma

Unione Europea rue du Marteau Bruxelles

Al Ministero degli Interni Roma

All’Assessore al turismo dott. Barbagallo Pa

A S. Ecc.za Mons. Staglianò Vescovo Noto

Al signor Prefetto di Siracusa

Al Signor Sindaco di Avola

TV Rai

Stampa

Oggetto: Vandalismi blasfemi ripetuti.

Il 14 Marzo 2012, l’Associazione Pro Loco di Avola, unitamente alla parrocchia di S. Venera della città e all’Associazione Avola Antica, dopo anni di sensibilizzazione della popolazione per raccogliere la somma necessaria ( circa 10.000,00), riuscì ad erigere, benedetta sul posto da S.E. il Vescovo della diocesi di Noto mons. A. Staglianò, una statua alta cm. 170 (vedi foto) al Beato Antonio Etiope, uno schiavo di colore portato in Sicilia e vissuto come schiavo per circa 40 anni tra Avola e Noto negli anni 1400 e 1500, facendosi amare in vita per la misericordia da Lui praticata verso i poveri ed i bisognosi tanto che nel 1611 S.S. il Papa Innocenzo XI ritenne opportuno elevarlo a rango di Beato.

L’idea della statua, oltre che simbolo dell’uomo, nacque anche per la forza dell’accoglienza e dell’amore che la Pro Loco ed i cittadini di Avola nutrono e dimostrano verso quella disperata massa di gente che oggi fugge dalla miseria e dalle guerre per approdare sulle costa sicule.

Alle spalle della statua, sita sulla S. P. n. 4 Avola – Avola Antica, Km 5, di fronte al luogo ove sorgeva la chiesa di S. Venera fino al terremoto del 1693, venne collocata una croce alta circa quattro metri illuminata a Led , tramite un impianto fotovoltaico, per la gloria di Antonio e per rendere visibile la notte il luogo alle numerose navi che fendono il mare al largo di Avola.

Poco dopo l’elevazione, e in più occasioni, la statua, ad opera di ignoti, è stata più volte martellata e la croce che il Beato stringe nella mano sinistra, in segno di fratellanza, trafugata e fatta a pezzi. Con buona volontà e partecipazione volontaria alle spese, il tutto è stato sempre ripristinato a dovere.

Mai e poi mai avremmo immaginato lo scempio sacrilego al quale, a pochissimi anni dall’innalzamento, la statua e la grande Croce, sarebbero stati sottoposti.

Con estremo dolore, infatti, l’1 Giugno c.a., la Croce è stata, da ignoti vandali sacrileghi, in pieno giorno, è stata abbattuta e gettata nel terreno e la piccola Croce strappata dalla mano del Beato e bruciata sul posto. Lo sdegno e l’afflizione ci hanno assalito non sapendoci spiegare, in alcun modo, atti simili in una città diffusamente di fede religiosa e pacifica.

Neanche il tempo per assimilare l’inspiegabile accaduto e programmare gli interventi di restauro che, due giorni dopo, il 3 Giugno, dalle ore 15,30 alle ore 16,00, come da testimonianze, i soliti ignoti squilibrati sono tornati e hanno prima abbattuta e poi fracassata a colpi di martello la statua del Beato, sradicato la lapide che era sul piedistallo, buttandola sulla terra in mezzo all’erba.

Tra l’altro, noi della Pro Loco, con la partecipazione del popolo, che molto teniamo non tanto al simbolo quanto alla persona che esso ricorda e per la quale, oltre alle cure ricorrenti e ai fiori freschi, abbiamo programmato e praticato, il 14 Marzo di ogni anno, ( data della morte ) accompagnati dal parroco, un cammino votivo dalla chiesa di S. Venera alla statua per onorare il Beato e farlo meglio conoscere dalle gente, ci siamo fortemente indignati per lo scempio della statua e della Grande Croce e demoralizzati perché non vogliamo interrompere il nostro affetto verso Antonio e la solidarietà verso i migranti a dimostrazione della necessità di una pacifica convivenza nel segno della Croce a cui abbiamo attribuito il significato di speranza e accoglienza, ma non sappiamo dove trovare i fondi necessari ( circa 10.000 Euro ) per ripristinare il tutto per devozione ma anche per dimostrare agli sciacalli che la fede vince sempre sugli imbecilli.

Questa nostra lettera a S. Santità e alle Autorità civili e religiose in indirizzo, vuole essere un compassionevole appello affinchè, ciascuno per carico che ritiene opportuno, ci venga incontro nel creare le condizioni economiche necessarie per rifare tutto quanto è stato distrutto.

Avola 14/6/16 prot.n. 27

Per il Direttivo della Pro Loco

il Presidente

Peppino Corsico

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