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Avola: Landini dalla piazza lancia l’appello al voto ai referendum

Avola: Landini dalla piazza lancia l’appello al voto ai referendum. Il comizio tenuto ieri dal segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, in Piazza Umberto I ad Avola ha raccolto una buona partecipazione e consensi, ma non sono mancati commenti critici, soprattutto sui social. Alcuni lavoratori precari hanno espresso dissenso rispetto al messaggio lanciato dal leader sindacale, andando controcorrente rispetto al tono generale dell’evento.

Sotto alcuni post pubblicati dalle pagine locali che rilanciavano l’iniziativa, si leggono commenti di chi accusa il sindacato.

Nonostante le critiche, la presenza di Landini ad Avola ha avuto un forte impatto mediatico e simbolico. Il segretario ha ribadito la necessità di partecipare, proprio per cambiare le cose: “Chi è sfruttato e precario deve alzare la voce, non restare in silenzio”.

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Durante il comizio, Landini ha anche denunciato l’attuale precarietà del lavoro in Italia, parlando della necessità di votare al referendum per ridare dignità al lavoratore.

L’iniziativa si inserisce in un tour più ampio che vede il segretario impegnato in diverse città italiane per promuovere una maggiore consapevolezza civica. Ad Avola, la risposta c’è stata for: lavoratori, pensionati, molti dei quali uniti dalla convinzione che ogni voto conti davvero. Purtroppo, come spesso accade mancavano i giovani.

Il dibattito resta aperto. Se da un lato c’è chi sostiene con convinzione l’appello alla partecipazione al referendum del prossimo giugno, dall’altro cresce il malessere di una parte del Paese che non si sente più rappresentata e che non crede più ai politici.

Ma veniamo ai quesiti referendari:

Va ricordato che i referendum sono abrogativi, ovvero, qualora approvati cancellano alcune norme per ripristinare le regole precedenti.

I cinque quesiti referendari  in estrema sintesi sono i seguenti:

  1. Licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti:  viene proposta l’abrogazione di uno dei decreti del Jobs act  che  riguarda  il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act.  Verrebbe ripristinata la possibilità di reintegrazione del lavoratore  nel  suo posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.
  2. Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese: Questo quesito referendario, se approvato, elimina il tetto massimo all’indennità per licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti e consente al giudice del lavoro di poter determinare un indennizzo senza alcun limite .
  3. Contratti a termine:  Se approvato verrebbero abrogate alcune  norme contenute nel Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che regolano la  possibilità di instaurare  contratti a tempo determinato e le condizioni contrattuali per i rinnovi
  4. Responsabilità solidale negli appalti:  Il quesito se approvato abrogherebbe la norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore,  per gli infortuni sul lavoro.
  5. Cittadinanza italiana per stranieri:  Se approvato viene dimezzato da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana .
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