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Atto intimidatorio a Simona Princiotta: benzina sotto la sua auto e una tanica vuota

Siracusa, 3 luglio 2016 – Un altro grave e preoccupante atto intimidatorio alla consigliera comunale di Siracusa Simona Princiotta che si è ritrovata con una tanica di benzina sul cruscotto e benzina sotto l’auto e sparsa sull’asfalto. Un altro avvertimento dopo quello della notte del 12 agosto 2014 quando un rogo distrusse il mezzo del figlio. Questa volta le conseguenze sono state meno disastrose ma il messaggio non meno vile e inquietante.

Sul posto la Polizia di Stato e la Polizia Scientifica. Sono state subito avviate le indagini, affidate agli agenti delle Volanti e alla Squadra Mobile.

A poche ore dall’accaduto i commenti indignati da parte di tutto il mondo politico e le parole di solidarietà nei confronti della consigliera, impegnata, come noto, in battaglie volte a far luce su alcune questioni al comune di Siracusa e per questo, forse, possibilmente collegate con questi atti intimidatori. Ne è certo il deputato PD, Pippo Zappulla, che in questi anni ha sempre affiancato l’operato della Princiotta.

“Non bisogna essere particolarmente arguti per capire il collegamento tra le recenti vicende giudiziarie, con il clima incandescente, e l’ennesimo vile atto intimidatorio direttamente riconducibile alla consigliera del Pd, Simona Princiotta” – dichiara Zappulla, che continua: “Voglio ribadire la mia vicinanza personale e politica a Simona e al contempo auspico che finalmente si alzi forte e convinto il sostegno unitario di tutte le forze politiche e sociali della città.  Perchè si possono condividere o meno i toni, ma è indubbio che le iniziative assunte da Simona Princiotta puntano ad affermare la cultura e la pratica della legalità e della trasparenza”.

Ma ad essere indignati sono un po’ tutti, in primo luogo il primo cittadino: “Apprendo con stupore e vivo disagio la notizia della tanica e della macchina del figlio della signora Princiotta. Auspico che la Procura indaghi con celerità senza trascurare nessuna pista investigativa. Considerando le esperienze precedenti, mi auguro che nessuno strumentalizzi sino a quando non verrà fatta chiarezza”. Così il sindaco, Giancarlo Garozzo.

“Sono molto dispiaciuta di quanto accaduto a Simona Princiotta ed esprimo una radicale condanna verso questo gesto”. A dichiararlo l’On. Sofia Amoddio, deputata nazionale del Partito Democratico. “Auspico che la magistratura faccia al più presto luce sulle responsabilità”.

Parole di solidarietà e di condanna anche da parte di Progetto Siracusa: “Vogliamo dire forte e chiaro a chi con la violenza tenta di sopprimere le libertà che Simona non è sola. Certo non condividiamo tutte le sua scelte, ma siamo incondizionatamente al suo fianco nelle sue coraggiose richieste di fare luce e chiarezza su alcuni aspetti della gestione del Comune che appaiono torbidi.

Da sempre Progetto Siracusa porta avanti, tra mille difficoltà ed ostacoli, la sua battaglia per ottenere risposte su alcune anomalie rilevate nelle assegnazioni di contributi e servizi.  Continueremo con maggiore forza e determinazione, sperando che questo possa anche essere di conforto a Simona che nel suo partito sembra trovare ostacoli, e non supporto.

La nostra non è una solidarietà di facciata ma un impegno preciso – continua Ezechia Paolo reale in rapresentanza di Progetto Siracusa – Già nell’agosto dello scorso anno con il nostro consigliere Salvo Sorbello siamo stati i soli ad esprimere solidarietà a Simona Princiotta, in occasione dell’attentato precedente. Per quanto riguarda questo nuovo vile attentato, ora la parola passa agli organi inquirenti.

Lunghe indagini relative al primo attentato hanno permesso di accertare chi non ne era responsabile. Non basta: bisogna sapere chi è il responsabile di tali gesti e chi ne è il mandante. L’incendio di autovetture di rappresentanti politici nella provincia di Siracusa non è un fatto nuovo, ma mai si è giunti all’identificazione di un responsabile. Non vorremmo che si sottovalutasse un fenomeno così odioso che mira ad estirpare le radici della libertà con l’intimidazione ad un rappresentante della comunità eletto dai cittadini. Siracusa non merita questa barbarie.

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