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Arancina day a Palermo per Santa Lucia, o meglio “Santa Arancina”: un business da oltre due milioni di euro. Ecco la classifica delle migliori e buon appetito!

Si avvicina il giorno di Santa Lucia. Per i siracusani è giorno di grande festa religiosa con la grande processione del simulacro della Patrona per le vie di Ortigia, ma per i palermitani (che mettono il cibo praticamente ovunque!) il 13 dicembre è atteso soprattutto per mangiare le arancine!! E’ tradizione, infatti, a Palermo, mangiare SOLO arancine per il giorno di Santa Lucia! Vietato mangiare altro!! E se vi capiterà di fare una passeggiata per le vie del centro, rosticcerie e tavole calde non vi proporranno altro che arancine e solo arancine! Arancine ovunque! Una media di 1.000 arancine a bar. C’è chi nel giorno di Santa Lucia ne prepara tra 7.000 ed 8.000. E casi estremi in cui si preparano anche più di diecimila arancine il 13 dicembre! Anche se la media standard si attesta intorno alle 800/1.000 arancine al giorno. Numeri da record che danno il senso della festa palermitana. Il giorno di Santa Lucia per Palermo, ormai, più che una devozione, è un rito. Ed i giovani, ormai scherzano e tra il sacro ed il profano, hanno ribattezzato il 13 dicembre “Santa arancina”.

Il sito “cronachedigusto.it” ha voluto fare due calcoli. Palermo conta più di 700 mila abitanti. Ponendo il caso che la metà di questi il 13 dicembre mangi arancine e che se ne “divori” una media di 3 a testa, il calcolo è presto fatto: 1.050.000  arancine. Che, moltiplicate per un prezzo medio di 1,70, fa la stratosferica cifra di 1,785 milioni di euro. Un dato che molto probabilmente è sottostimato. Tra panelle, panelle dolci e timballini, superare i due milioni di euro è davvero un “gioco da ragazzi”. Ma Gigi Mangia, presidente della federazione italiana pubblici esercizi, che conta oltre 250 iscritti tra Palermo e Provincia che producono arancine, oltre a rimanere un po’ perplesso sui conti, lancia l’allarme “abusivi”. “Sarà la crisi, sarà l’ingegno dei palermitani – dice Mangia (che ironia della sorte porta proprio questo cognome!!) -, ma è davvero facile, oggi, acquistare arancine dal vicino di casa anche ad un euro l’una”. Un “mercato nero dell’arancina”, passateci il termine, che a nostro modo di vedere, se complica i conti, li rende superiori alle stime che abbiamo fatto. Immaginiamo dunque, che il 13 dicembre per le arancine si spenda molto più di 2 milioni di euro. “Il mercato palermitano è ormai troppo saturo di locali che preparano street food – dice Mangia -. Ci sono più arancine che palermitani, ma la vendita illegale è un fenomeno troppo incontrollabile che andrebbe fermato”.

E se i tradizionalisti resistono, i temerari del gusto sono sempre di più: “C’è una grande innovazione in corso – continua Mangia – Si trovano arancine in decine di gusti diversi e molti si ingegnano a farne di nuove, alcune davvero improponibili”. Poi l’appello finale di Mangia: “Mangiate le arancine che sono certificate – dice -, premieranno il lavoro onesto, ma soprattutto una filiera di legalità e giustizia sociale. Acquistarle dagli abusivi è come farsi un autogol clamoroso: scaviamo sempre di più la fossa alla nostra città”.

Il sito cronachedigusto.it, giornale on-line di enogastronomia, in occasione dell’arrivo della festa di Santa Lucia, ha voluto stilare una classifica delle migliori arancine al burro prodotte a Palermo. Leggi qui la classifica secondo gli esperti di gastronomia. Gli assaggi premiano Oscar, Ke Palle, Rosanero e Bristol. 

Allora non ci resta che augurarvi buona Santa Lucia e buone arancine a tutti!

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