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Affossate ancora le ex Province. – La maggioranza dell’Ars rinvia le elezioni di secondo livello fissate per il 30 giugno prossimo di un altro anno. – Sette anni di Commissariamento per gli enti allo sbando.

Un’altra farsa ed ennesimo tradimento per i dipendenti e per i siciliani che non avranno ancora i servizi essenziali di cui le ex Province Regionali siciliane detengono ancora le competenze senza il trasferimento delle risorse necessarie. E così, malgrado le promesse in campagna elettorale, neppure Musumeci sa mantenere gli impegni e dopo quasi due anni di amministrazione non risolve il problema dei Liberi Consorzi siciliani. Si sarebbe dovuto votare il 30 giugno prossimo -(elezioni di secondo livello)-, data fissata dallo stesso governo regionale, tutto pronto o quasi, si sono insediate negli enti anche le commissioni per preparare il voto; ma, all’indomani delle europee ecco il colpaccio di scena. Le elezioni di secondo livello delle ex Province saltano con un colpo di mano di alcuni gruppi della maggioranza che alla chetichella, con un emendamento inserito (pensate un po’…!) nella legge per la promozione del turismo nautico e dei Marina resort, hanno fatto passare la norma che rinvia tutto ad aprile del 2020. Una norma  approvata con un emendamento presentato direttamente in aula, agganciato al disegno di legge sulla Pesca senza il preventivo esame della Commissione. Una norma camuffata che significa un altro anno di inutile commissariamento degli enti sovracomunali siciliani, già in mano a Commissari straordinari provvisori da sei anni (solo l’ex Provincia Regionale di Siracusa ne ha cambiati nel frattempo ben 11). Un disastro annunciato che aggrava la paralisi gestionale in cui si trovano gli enti. Un caso tutto e solo siciliano dal momento che nel resto d’Italia le Province continuano regolarmente nella gestione delle funzioni assegnate senza crisi finanziarie e senza dissesti. Rappresentanti della maggioranza di governo, contrariamente a quanto dichiarato e sostenuto, hanno votato per il rinvio delle elezioni di giugno con un vero e proprio blitz messo in atto da sei deputati. Durante la riunione, infatti, l’onorevole Savarino aveva dichiarato che si opponeva a questa proposta. Stessa posizione quella di Forza Italia, rappresentata da Tommaso Calderone. A nulla sono servite però le posizioni dei due gruppi. Con 24 voti favorevoli su 33 votanti e 59 presenti l’Ars, con il voto segreto, ha affondato l’elezione dei sindaci dei Liberi Consorzi Comunali con l’astensione  del Movimento cinque stelle e del Pd. Un brutto colpo che rimette in discussione la credibilità politica dello stesso governo Musumeci.
Il blitz è stato interno alla maggioranza. L’emendamento risulta firmato da Danilo Lo Giudice (Misto), Antonio Catalfamo (Fratelli d’Italia), Carmelo Pullara (Popolari e Autonomisti), Vincenzo Figuccia ed Eleonora Lo Curto (Unione di centro) e Nicola D’Agostino (Sicilia Futura).
Gli scossoni ci saranno perché sarà difficile gestire ancora per un altro anno i Liberi Consorzi Comunali siciliani che sono allo sbando ancora con i Commissari. I danni sono calcolabili anche se nessuno si preoccupa di analizzarli. Un vero tradimento per i seimila dipendenti e per i siciliani che aspettavano un anno con i servizi essenziali assicurati. Così non è. Bisogna prenderne atto.

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