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300 collaboratori contrattualizzati dai 70 deputati siciliani Chi sono i nuovi “portaborse” dei nostri cinque parlamentari I magistrati della Corte dei Conti chiedono spiegazioni

Chi sono i portaborse o “collaboratori” dei 70 nuovi deputati regionali?

Se lo chiedono i siciliani e non solo dopo l’udienza di stamani, alle 10,30, a Palermo davanti ai magistrati della Corte dei Conti di tutti i capigruppo dei partiti rappresentati all’Assemblea regionale siciliana per il ‘Portaborse day’.

Ad aprire l’udienza pubblica questa mattina è stato il presidente della sezione controllo Maurizio Graffeo. Convocati e presenti tutti i capigruppo: Giuseppe Lupo del Pd, Valentina Zafarana dei 5 stelle, Giuseppe Milazzo di Forza Italia, Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima, Carmelo Pullara dei Popolari autonomisti, Nicola D’Agostino di Sicilia futura e Cateno De Luca del gruppo misto.

Sbigottimento soprattutto fra i lettori che hanno letto i primi resoconti e le motivazioni addotti dai parlamentari siciliani ai magistrati che chiedevano conto e ragione delle assunzioni fatte in barba a una ben precisa norma regionale che tagliava le indennità proprio per i collaboratori.

Si tratta di ben 300 collaboratori, fra stabilizzati e nuovi contrattualizzati, all’Assemblea regionale siciliana per i 70 deputati regionali, nessuno escluso e 5stelle compresi, al vaglio della magistratura contabile.

Numeri e costi abnormi: si calcola almeno 4 milioni di euro l’anno.

Ogni deputato ha un budget annuale di 58 mila euro da attivare su questo capitolo.

Un appannaggio che viene utilizzato per intero e allegramente, a quanto pare, anche secondo la Sezione di controllo della Corte dei Conti. Tra le contestazioni, l’assenza spesso di un collegamento tra la cifra ragguardevole, le competenze e le qualifiche dei portaborse: tra gli ottanta ‘stabilizzati’ dei gruppi ve ne sono molti che arrivano a guadagnare fino a 60 mila euro, anche a fronte di un diploma di terza media. Incidono pesantemente pure i contratti esterni, sottoscritti in massa in queste settimane di inizio legislatura. Anche la presidenza dell’Ars non si e’ sottratta alla ‘regola’.

E il presidente Gianfranco Micciche’ ha promesso che avrebbe presto messo mano alla spinosa pratica: “All’Ars – ha gia’ affermato – sono state fatte molte ‘assunzioni’ di collaboratori dei deputati con fattispecie contrattuali inaudite”, promettendo “una riforma radicale di tutto questo sistema che ha ben tre bacini di precari: gli stabilizzati, i cosiddetti portaborse e i collaboratori previsti dal decreto Monti che destina 58 mila euro ad ogni singolo parlamentare per circondarsi di ulteriori esperti”.

Non da oggi, però, né da ieri. Da domani…forse!

Quelli nuovi, sono complessivamente centoundici e lavorano per 70 deputati.

In media un dipendente e mezzo per ogni deputato da aggiungere ai dipendenti dell’Ars e agli stabilizzati.

Sono le cifre dei nuovi ‘portaborse’ che in realtà portaborse non sono.

La palma delle assunzioni spetta al Pd con 34 portaborse per 11 deputati praticamente tre per ciascuno onorevole col resto di uno, simile la situazione dentro Forza Italia con 32 portaborse per 13 deputati, anche qui quasi tre a testa; solo il terzo posto è pentastellato con 24 portaborse per venti deputati, uno a testa con resto di tre, infine i Popolari e Autonomisti arrivano ultimi in questa speciale classifica ma battono tutti nelle proporzioni: 21 portaborse per sei deputati, quasi 4 a testa.

Ma a prescindere dai numeri la questione è anche il rispetto dei contratti.

Con la legge Monti ogni deputato ha a disposizione un D6 ovvero una somma di 58 mila euro da far spendere all’Ars per i dipendenti del gruppo. C’è chi ha applicato correttamente i contratti di categoria assumendo giornalisti, videomaker, avvocati e così via e chi, invece, ha spezzettato questa somma per pagare poco e male persone con qualifiche diverse dalle competenze, quando ce ne sono.

La stranezze vanno dall’assunzione degli ex onorevoli non riconfermati a quella dei figli dei consiglieri con mansioni antincendio, ma ci sono perfino persone assunte come colf.

L’attenzione della Corte dei Conti prima ancora di concentrarsi sui nuovi assunti si fissa sui così detti stabilizzati ovvero 80 precari che l’Ars ha stabilizzato in forza di una legge e che sono a disposizione dei gruppi che senso hanno queste figure se poi si continua a ricorrere all’esterno?

Differenti le contestazioni: ai 5 stelle viene rimproverato l’aver applicato stipendi troppo alti agli stabilizzati, in casa Forza Italia non tornano le qualifiche. Per Pd e Diventerà Bellissima il problema sembra legato proprio al mancato utilizzo degli stabilizzati se non in minima parte.

Una serie di contestazioni rispetto alle quali i gruppi dovranno opporsi e giustificarsi oppure adeguare contratti e spesa.

Curioso e non di poco conto, poi, conoscere chi sono quelli scelti dai nostri cinque deputati della Provincia di Siracusa (Giovanni Cafeo per il Pd, Rossana Cannata di Forza Italia, Pippo Gennuso dei Popolari e autonomisti e i due del Movimento 5 stelle Giorgio Pasqua e Stefano Zito?

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