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Siracusa, refezione scolastica: Ezechia Reale “l’assessore Troia si dimetta!”. La risposta: “spedisco al mittente le accuse di arroganza!”

Siracusa, 26 febbraio 2016 – «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure». A parlare è il portavoce di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale, che si riferisce ai recenti episodi riguardo la refezione scolastica e la decisione dell’Assessore Troia che “conferma che assieme alle commissioni mensa si sta valutando la possibilità di presentare una denuncia alla Polizia postale per i messaggi allarmistici e per alcune informazioni infondate diffuse ieri nella Rete”.

«Probabilmente – continua Reale in rappresentanza di Progetto Siracusa – l’Assessore ama la comunicazione smart e digitale solo quando non vi è traccia di critica verso di lei e verso l’amministrazione che rappresenta. Anziché lamentare un, evidentemente inesistente, “procurato allarme”, l’Assessore Troia dovrebbe velocemente dimettersi, insieme alla collega Assessore Scorpo, evitando alla città il “procurato imbarazzo” che deriva dalla loro azione amministrativa in materia di politiche scolastiche e di assistenza.

Quanto alle giuste perplessità manifestate dai genitori, mi chiedo se l’Assessore Troia e le Commissioni Mensa abbiano effettivamente idea del cibo distribuito quotidianamente agli alunni nelle scuole materne statali, dopo aver prima trionfalmente sbandierato la qualità a chilometro zero e poi minacciato denunce e processi.

Distribuire cibo avariato ai bambini è un gesto criminale e siamo ovviamente tutti felici e sollevati che le analisi abbiano dimostrato l’assenza di batteri. Ma l’Assessore Troia sembra dimenticare che compito dell’amministrazione è quello di vigilare affinchè la refezione scolastica rispetti non solo, ovviamente, gli standard sanitari, ma anche quelli qualitativi richiesti dalla gara d’appalto e dal buon senso comune.

Chieda un po’ in giro, non a suoi adulatori, e se non ha esperienza di bambini si faccia spiegare quale cibo, compresa la frutta, sia stato fino ad oggi fornito ai bambini dai gestori di quel servizio per il quale lei non accetta critiche e comincerà forse a farsi un’idea più precisa di quanto giusto e giustificato sia stato lo sconcerto e l’allarme dei genitori davanti anche alla sola eventualità (evidentemente ritenuta plausibile) che i propri figli avessero ingerito cibo avariato.

Chiedere scusa ai genitori ed ai bambini per l’enorme e mai verificatosi ritardo con il quale ha avuto inizio la refezione e per l’insostenibile aumento delle tariffe del servizio; chiedere scusa a tutti per una reazione arrogante di fronte a legittimi e giustificati allarmi dei cittadini e per la pretesa infondata di ritenere che la Polizia Postale (e immagino anche la Procura della Repubblica) siano al servizio dei capricci suoi e dell’amministrazione comunale. E presentare le proprie dimissioni: un gesto di dignità». Non è tardata ad arrivare la risposta dell’assessore Troia: “Siamo ormai abituati a un’opposizione che, avendo rinunciato a dare anche un minimo contributo di idee per la città, non perde occasione per chiedere dimissioni di sindaco e assessori. Una prassi politica inutile e che denota una certa superficialità di analisi in favore di un più comodo uso strumentale e populistico delle vicende del Comune.

Se così non fosse – continua Valeria Troia – se si prestasse più attenzione alle parole e al loro significato, non si scomoderebbe la Costituzione davanti a una semplice ipotesi di denuncia alla Polizia postale. Nessuno ha paura della libertà di espressione, ma una cosa è la verità altra cosa è avere creato allarme sulle pelle dei bambini alterando i fatti prima che gli stessi fossero accertati. Da un bravo e garantista avvocato esperto in materia penale è giusto attendersi almeno il beneficio del dubbio. Sul caso in questione i fatti sono inoppugnabili: i bambini non hanno corso alcun pericolo; non ci sono rischi igienico-sanitari nell’azienda che prepara i pasti; la tracciabilità degli alimenti utilizzati è certa. Certo è pure che non abbassiamo la guardia e che pretendiamo il rispetto di tutti gli elementi contrattuali.

Mai come adesso si sono effettuati controlli sul ciclo della refezione scolastica – ha concluso l’assessora – e mi sento, quindi, di spedire al mittente le accuse di arroganza. Se fossimo arroganti non avremmo introdotto le commissioni mensa, che sono uno strumento a garanzia dei genitori e degli istituti scolastici”.

Ilaria Greco

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