Referendum sulle trivellazioni a mare, gli ambientalisti chiedono lo slittamento della consultazione

Siracusa 815/02/2016) – Il referendum sulle trivellazioni a mare continua a fare discutere. Adesso il motivo del contendere è anche sulla data della chiamata alle urne, perché gli ambientalisti vogliono che la consultazione si svolga in concomitanza con le amministrative. Sull’argomento riceviamo e pubblichiamo l’intervento del portavoce provinciale dei Verdi, Paolo Pantano:

“Il 9 marzo la Corte Costituzionale potrebbe accogliere gli altri 2 quesiti da sottoporre a referendum per cui la data del 17 aprile proposta dal Governo potrebbe slittare, infatti se il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, attenderà la decisione della Corte Costituzionale, potrebbe spostare la data.  Lo slittamento, infatti, potrebbe rendersi necessario a seguito del fatto che sei Consigli regionali hanno presentato alla Corte Costituzionale due conflitti di attribuzione su altrettanti quesiti esclusi dalla Cassazione lo scorso gennaio.
Nel caso la Consulta dovesse ritenere ammissibili i ricorsi, infatti, i cittadini italiani sarebbero chiamati ad esprimersi non solo sulla durata delle trivellazioni in mare, ma anche sul Piano delle aree (strumento di pianificazione delle trivellazioni che prevede il coinvolgimento delle Regioni) abolito dal governo con un emendamento alla legge di stabilità. Non solo, tornerebbe in vita anche il quesito sulla durata dei titoli per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma. La Corte si pronuncerà il 9 di marzo, con un verdetto che potrebbe costringere il governo a rivedere la data del referendum, dal momento che vanno garantiti 45 giorni di campagna referendaria. La palla è ora nelle mani del presidente della Repubblica, che deve decidere se firmare il decreto dell’esecutivo (con la data del 17 aprile) o aspettare il verdetto della Consulta.
Per questo motivo il Coordinamento delle Regioni, Associazioni e Comitati che ha promosso i referendum ha chiesto al Presidente della Repubblica di far slittare la data del referendum.
Per poter risparmiare anche oltre 300 milioni di Euro è stato presentato dalla Federazione dei Verdi un esposto alla Corte dei Conti con la proposta di abbinare la data del referendum con le elezioni amministrative di giugno. Tra l’altro vi è un precedente, nel 2009 il referendum sulla legge elettorale è stato accorpato con il ballottaggio alle elezioni amministrative”.

Paolo Pantano (portavoce prov. dei VERDI)

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