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Avola e Noto: sedotti, drogati e abbandonati. Donne adescavano su internet uomini e poi li stordivano e derubavano

Stringevano relazioni via internet con uomini di mezza età accuratamente selezionati sui siti internet Badoo e Facebook, li corteggiavano in chat e una volta incontrati li drogavano e li rapinavano. 5 persone sarebbero coinvolte in questo perverso gioco criminale: 2 donne e un loro complice sono stati arrestati dai Carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Siracusa mentre un’altra donna è indagata a piede libero e un quinto complice è stato sottoposto all’obbligo di firma.
“Rapina aggravata e continua” è l’accusa emessa nei loro confronti dal GIP presso il tribunale di Siracusa, Giuseppe Tripi. 
La mente del gruppo criminale è ritenuta la 52enne P.G., ora rinchiusa nel carcere di Piazza Lanza a Catania. Sue complici, la 47enne C.R., rintracciata in Puglia e sottoposta agli arresti domiciliari, e S.C. di 29 anni. Erano le tre donne a intrattenere gli uomini; una volta storditi con droga nascosta nei drink (risultato essere un potente farmaco ipnotico)  spettava poi ai complici rapinarli. Si tratta di P.A. di 27 anni e rinchiuso nel carcere di Siracusa, e P.M. 27 anni sottoposto all’obbligo di firma. Portavano via tutto quello che potevano: orologi, portafogli, carte di credito e quant’altro.

La complessa attività investigativa svolta con appostamenti, pedinamenti e intercettazioni, è scaturita un anno e mezzo fa dalla denuncia di una delle vittime del gruppo criminale, un uomo di mezza età residente a Catania, che si è presentato ai Carabinieri spiegando quanto gli era accaduto.  Al momento sono già otto le vittime accertate, per lo più residenti nella Sicilia Orientale, che hanno collaborato all’identificazione degli autori delle rapine. Tutte hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso proprio a causa degli effetti del farmaco e alcuni hanno avuto seri problemi alla guida al rientro a casa, tamponando altre autovetture. Alcuni di loro si risvegliavano il mattino dopo.

Gli incontri avvenivano in strada, il più delle volte, da quanto appreso, a Noto vicino la Villa Comunale e in una panineria di Avola.
Alle indagini e agli arresti hanno partecipato gli investigatori specializzati del Nucleo Investigativo Telematico che con un attento lavoro di intelligence hanno permesso l’intercettazione, la localizzazione e l’identificazione dei rapinatori. Sono anche stati ricostruiti i dialoghi che le donne intrattenevano in chat con le loro vittime. “Sono uno sportivo, non bevo alcolici” dice in chat una delle vittime, “ma una birra con me la puoi bere stasera” insiste la donna; “mezza birra tu mezza io”si fa convincere lui, sicché lei contenta risponde “ecco ce la dividiamo”. Ma non finirà così, perché quella sera in quella birra la donna mescolerà il potente narcotico e il malcapitato finirà rapinato e abbandonato a terra stordito.

“Queste sono le nuove frontiere del crimine – commenta il procuratore Capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano – che non sono affatto meno pericolose di quelle tradizionali, anzi al contrario. E molte volte i cittadini posso essere anche più indifesi rispetto a quelle che sono le manifestazioni classiche. Il nostro ufficio, con le poche risorse che ha a disposizione, sempre presidia ed è sempre, riteniamo, all’altezza dell’azione di contrasto anche di queste nuove frontiere.”

Ilaria Greco

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