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Estorsione alla Sics: Salafia condannato a 6 anni di carcere e 2 di libertà vigilata

salafia-nunzioPriolo Gargallo, 11 dicembre 2015 – E’ arrivata la sentenza di condanna per Nunzio Salafia: per lui 6 anni di carcere, più altri due di libertà vigilata e l’interdizione perpetua dei pubblici uffici.

Il gup ha inoltre disposto il pagamento dei danni all’imprenditore che aveva denunciato il racket, oltre a tre associazioni antiracket, la Camera di Commercio di Siracusa, il Comune di Priolo e Confapi.

L’uomo, 65 anni originario di Francofonte, ma che da anni abitava a Floridia, doveva rispondere di estorsione e tentata estorsione ai danni del titolare dell’impresa edile Sics di Priolo. L’imprenditore aveva avuto il coraggio di ribellarsi al racket del pizzo, pur ritrovandosi di fronte ad un pezzo da novanta della criminalità organizzata della provincia di Siracusa. Ieri il gup del tribunale di Catania, Loredana Pezzino, ha accolto la richiesta del pm Andrea Ursino, ma solo in parte. Al processo con il rito abbreviato era stata sollecitata, infatti, una condanna a 12 anni di reclusione.
Secondo l’accusa, Salafia avrebbe chiesto un pizzo di 200 mila euro alla Sics, la società che ha realizzato la nuova strada statale 124 Siracusa – Floridia. Al diniego del titolare dell’impresa di volere pagare, il presunto boss ordinò l’incendio di due mezzi meccanici. Degli attentati si sono autoaccusati due collaboratori di giustizia, Salvatore Mollica e Armando Selvaggio.

Ilaria Greco

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