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Priolo, bonifica campo di calcio “Ex feudo”: missione positiva a Palermo per il sindaco Rizza

Priolo, 10 dicembre 2015 – Positiva missione palermitana per il sindaco di Priolo, Antonello Rizza. Questa mattina, si è incontrato, nella sede istituzionale del capoluogo siciliano, con l’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Maurizio Croce, per parlare della bonifica del campo di calcio “Ex Feudo”. Su richiesta del sindaco, l’assessore regionale si è impegnato a spostare al  31 giugno 2016 la scadenza di conclusione lavori e di rendicontazione, in maniera da non perdere il finanziamento europeo che prevede, invece, addirittura la definzione e l’invio del consuntivo economico dei progetti entro l’anno in corso.

“Venti giorni fa siamo stati convocati a Roma proprio per affrontare il problema della ripresa dei lavori all’”Ex feudo” – dice il sindaco Rizza – i rifiuti sono stati classificati non pericolosi, per cui il cantiere può riaprire. Senza la proroga del termine per la conclusione della bonifica, però, si vanificano tutti gli sforzi. Di conseguenza, il ruolo dell’assessore Croce, che ho incontrato con urgenza a Palermo, è importantissimo”.

La scadenza originaria data dall’Unione Europea era, appunto, al 31 dicembre. Un termine che non teneva conto dei continui “stop and go” imposti ai lavori dalla necessità di classificazione dei rifiuti che si stanno bonificando..

“Il via libera ci è stato dato sulla base delle analisi effettuate dall’Arpa e dalla Provincia Regionale – continua Antonello Rizza – Per i due campi da bonificare, san Focà ed “Ex feudo” è stato complessivamente erogato un finanziamento europeo di 10 milioni di euro.

Il sindaco Rizza ha anche chiesto all’assessore regionale la riperimetrazione dei siti Sin (Siti d’Interesse Nazionale) in territorio di Priolo, visto che la prima stesura delle mappe è molto ampia ed include anche terreni che non hanno alcuna problematica ambientale di eventuale interesse nazionale.  Questa differenziazione è importante perché, se è classificato Sin, un sito ha bisogno di complesse analisi prima di qualunque intervento, dai carotaggi a tutto i rimanenti complessi adempimenti previsti dalla legge. Gli investimenti, anche minori, così, vengono del tutto bloccati. Perfino la costruzione di un semplice magazzino per attrezzi, in area Sin, ha bisogno di costose analisi dei terreni, che scoraggiano gli imprenditori dal realizzare nuove opere.

“Ridefinire le mappe vuol dire liberare il territorio e dare maggiore respiro alle imprese – conclude Rizza – facendo ripartire investimenti e sviluppo”

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