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Vinciullo: La nuova bozza della Rete Ospedaliera penalizza la provincia di Siracusa. Non rispettati gli standard previsti dal D.M.70

Con l’emanazione del D.M. 70/2015, il cosiddetto “Decreto Ministeriale Lorenzin”, era stato imposto alle Regioni un nuovo metodo di programmazione dell’assistenza ospedaliera e della riclassificazione della tipologia dei presidi ospedalieri, oltre che della metodologia del calcolo dei posti letto. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.

Con la bozza proposta dall’Assessore regionale nella provincia di Siracusa  vengono ridotti i posti letto, le UOC e le UOS . “Non contesto il fatto che la provincia di Siracusa sia stata inserita nel Bacino 1, insieme a Catania e Ragusa, contesto il tentativo che viene fatto, in maniera evidente, di sottomettere la sanità siracusana a quella catanese, attraverso la soppressione di posti letto, UOC e UOS che alla fine, andranno, sicuramente, ad incrementare ulteriormente la sanità pubblica della provincia di Catania. Come ha dimostrato la vicenda drammatica della signora affetta da una gravissima patologia che, egoisticamente, non è stata accolta nelle strutture sanitarie catanesi, per settimane, e che poi, solo dietro una manifestazione di generale indignazione, ha avuto, per qualche ora, prima del suo tragico venir meno, ospitalità in un reparto ospedaliero catanese, la provincia di Siracusa non può affidare i propri diritti sanitari alla presunta benevolenza dei vicini catanesi” ha dichiarato Vinciullo.

“Quello che colpisce, nella bozza predisposta dall’Assessorato, è innanzitutto la riduzione di ulteriori 18 posti letto, la riduzione di 15 UOC, l’ulteriore riduzione di UOS e un generale ridimensionamento delle strutture ospedaliere, che rimane inspiegabile, perché colpisce branche altamente operative e senza le quali sarebbe necessario tornare nuovamente a Catania: dall’oncologia alla radioterapia, dal pronto soccorso alla psichiatria, dall’ortopedia alla neonatologia con l’obiettivo chiaro di voler subordinare la sanità pubblica siracusana a quella di Catania.In particolare, colpisce e lascia alquanto stupefatti la presunta chiusura della radioterapia. Ma è così? Nella bozza non sono previsti numeri riferibili alla radioterapia” continua Vinciulloil quale continua affermando che forse l’Assessorato dimenticare di aver speso tante risorse per la realizzazione della radioterapia e poi la stessa non viene menzionata? Spero che trattasi di un refuso.

nella bozza inoltre quello che emerge è il tentativo dell’Assessorato di imporre al territorio una sua visione della sanità che vuole che Siracusa diventi definitivamente una succursale di Catania, una dependance senza anima.

Con questa bozza viene meno sia il potenziamento della sanità pubblica quanto la possibilità di competere con il privato e si immagina un percorso con il quale si consegnano le  strutture della nostra provincia al Bacino 1 dove Catania padroneggia

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