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Stalking tra donne: la Procura emette divieto di avvicinamento

L’11 febbraio scorso gli Agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di Pachino hanno eseguito l’ordinanza del G.I.P. di Siracusa, che dispone nei confronti di A.V, di 28 anni, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla medesima con intimazione a  mantenersi ad una distanza minima non inferiore a 50 metri.

L’ordinanza cautelare è giunta all’epilogo di una delicata attività investigativa condotta dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pachino che ha fatto luce su un complesso caso di stalking, con protagoniste due donne.

Gli accertamenti investigativi espletati hanno consentitodi appurare che la fine del rapporto sentimentale, durato cinque anni, non era stata accettata da una delle due donne che avrebbe iniziato una condotta persecutoria nei confronti della ex compagna.

In particolare, l’indagata, non tollerando la drastica decisione presa dalla compagna, si sarebbe dimostrata gelosa e opprimente, non risparmiandole sms e telefonate dal chiaro contenuto minaccioso e diffamatorio a qualsiasi ora del giorno e della notte, spesso utilizzando il noto social network “facebook”.

La vittima del reato di stalking ha evidenziato come qualcuno aveva creato, a sua insaputa, un profilo Facebook a suo nome che conteneva foto personali con l’annuncio visibile a chiunque: “sono lesbica disponibile in chat”; mentre altre frasi offensive e lesive della dignità personale della vittima erano contenute nel profilo facebook della stalker.

Tale condotta, peraltro,ha indotto molti  sconosciuti ad effettuare numerose telefonate, sia di giorno che di notte, alla ricerca di avventure  sessuali con l’ignara vittima.

Inoltre, l’indagata avrebbe effettuato continui appostamenti e pedinamenti anche quando la parte lesa si trovava in compagnia dei suoi familiari,  o si recava  nel luogo di lavoro.

Tali circostanze, tipiche del reato contestato, valutate nella loro complessità, hanno indotto gli Agenti a riferire tempestivamente all’Autorità Giudiziaria, al fine di interrompere la condotta criminosa, durata ben due mesi.

Infatti, su richiesta della Procura della Repubblica di Siracusa, il Gip, ha emesso la misura cautelare in argomento.

 

 

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