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(VIDEO) Siracusa: vanno via Cavarra e Gambuzza. Lunedì l’ “aggiustata” in giunta

Avverrà lunedì quell’ “aggiustata” (così l’ha definita il sindaco Garozzo) alla giunta di Siracusa. Non un rimpasto vero e proprio, dunque, ma un riequilibrio che permetta di sancire la ritrovata intesa tra le due aree del PD. Ad uscire di scena Maria Grazia Cavarra e Silvana Gambuzza. Pronti ad entrare in giunta al loro posto sarebbero Teresa Gasbarro e Pierpaolo Coppa.  Il sindaco inoltre, dovrebbe ridistribuire le deleghe i suoi assessori.  La Gambuzza si è dimessa questa mattina.In una lettera inviata al sindaco (leggi qui la lettera integrale) la Gambuzza spiega come le motivazioni siano da ricercare “nel profondo senso di responsabilità e di condivisone dello spirito di squadra che hanno contraddistinto e ispirano da sempre il mio operato”. Così si legge nella lettera. “L’importanza delle cose si vede dall’impegno messo per portarle avanti – prosegue la Gambuzza – anche quando gli ostacoli sono tanti, ed io sono davvero orgogliosa di aver contribuito e contribuire attivamente all’impegno da te assunto nei confronti della nostra città e di tutti i suoi cittadini.  Sin dal 3 Luglio 2013, giorno della mia nomina ad Assessore Comunale, ho fatto parte di una Giunta con cui ho condiviso sempre tutto; una sorta di famiglia in cui ci si aiuta l’uno con l’altro e si scambiano preziosi consigli e critiche per il bene comune”. L’ormai ex assessore ha passato poi in rassegna i vari progetti portati a termine insieme all’amministrazione comunale come “la rifunzionalizzazione del servizio go bike e dei bus elettrici; la realizzazione delle rotatorie di Santa Panagia che hanno diminuito nettamente il rischio di incidenti in quella zona e la sistemazione dei parcheggi principali della città, alcuni dei quali ancora in via di sistemazione”. 

La Gambuzza nella lunga lettera ringrazia, oltre allo stesso Sindaco, anche i Dirigenti ed il Personale degli uffici, i colleghi Assessori, la Segretaria Generale, l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, il presidente del Consiglio e tutti i Consiglieri Comunali con i quali ha collaborato attivamente per dare risposte ai cittadini.  “Il rapporto di fiducia e collaborazione instaurato in seno alla giunta, – scrive ancora rivolgendosi a Garozzo –  il clima serio, sereno e costruttivo che hai saputo trasmetterci, ci ha permesso di far incrociare tutte le nostre rubriche e di sfruttare al meglio le nostre competenze e capacità. Ritengo che le mie dimissioni, in questo momento, possano essere utili per far sì che il gioco di squadra continui e ci sia una maggiore apertura a nuovi e competenti apporti.  Per queste ragioni, posso ritenermi molto serena e tranquilla, come cittadina e come amministratrice, certa che, chi mi succederà, sarà in grado di proseguire le azioni intraprese e mantenere l’impegno politico e civile del governo della città in un rapporto di reciproca fiducia”. La lettera è dunque una lettera serena, pacifica, cordiale. Diversa la situazione di Maria Grazia Cavarra, al centro di polemiche con diversi esponenti del suo stesso partito, il Megafono. Ieri sera per lei triste epilogo: intorno alle 19:05 (come lei stessa scrive sul sul suo profilo facebook) l’assessore si è vista recapitare la revoca a casa da un agente della Polizia Municipale, senza nessun preavviso. Non l’ha presa bene la Cavarra che si è lasciata andare in un lungo sfogo sul suo profilo: “Sarei ipocrita se vi dicessi che non mi fa male, ma non mi sento sconfitta, decisamente no. Oggi non ha perso Maria Grazia Cavarra, oggi ha perso quella fetta di popolazione che ha creduto che correttezza, competenza, passione, presenza, idee, concretezza, contatto e confronto quotidiano con i cittadini, fossero gli unici elementi importanti perché un amministratore continuasse a svolgere il lavoro intrapreso e portato finora egregiamente avanti.
Fino alla fine, insieme alla base del gruppo, che ha creato e portato avanti un progetto politico fondato sui sani principi della condivisione e della meritocrazia, abbiamo provato a ricostruire un clima unitario per consentire la continuità del percorso intrapreso. I nostri buoni propositi – scrive ancora nel suo stato – a nulla sono serviti di fronte a chi, seppur numericamente quasi inesistente, aveva già deciso poltrone e poltronati senza scrupoli. Al momento non aggiungo altro, ho solo voglia di fumarmi una sigaretta, ops ma io non fumo… va be’ allora mi metto in tuta e vado a fare una corsetta… servirà…”

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