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Regione: mobilitazione dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto per dire basta morti e maggiori diritti per lavoratori nel rispetto della salute umana

Il prossimo 21 ottobre 2015 si terrà a Palermo  una manifestazione, presso la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana organizzata dall’ONA, per dire basta alle morti per amianto e per chiedere i diritti per le vittime e per i loro familiari, per chiedere condizioni lavorative dignitose e una migliore qualità della vita. 

Palermo, 16 ottobre 2015 – In Toscana come in Sicilia, in Veneto come in Sardegna, si mobilitano tutte le strutture territoriali dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto innanzi l’immobilismo delle istituzioni nazionali, regionali e territoriali, per la tutela della salute e dell’ambiente, per il risarcimento delle vittime e la punizione dei colpevoli.

Anche l’ONA – Coordinamento Regione Sicilia – ha mobilitato tutte le sue strutture territoriali e quindi il prossimo 21 ottobre 2015 a partire dalle ore 10,30 fino alle ore 17,00 – si terrà a Palermo  una manifestazione, presso la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana davanti a Palazzo dei Normanni, così come voluto da Ezio Bonanni, da Maria Calderone, dal Coordinatore Regionale Calogero Vicario e dal Coordinatore Provinciale di Gela Salvatore Granvillano che chiamano tutti gli iscritti ed i simpatizzanti a partecipare alla manifestazione per far valere in modo forte i diritti dei lavoratori e cittadini siciliani, troppo spesso dimenticati e discriminati.

La Sicilia è stata terra di conquista del Nord industrializzato che ha collocato in questa isola meravigliosa tutte le attività più inquinanti e dannose per la salute negando tutti i diritti e tentando anche di sottrarre alle vittime inconsapevoli ed incolpevoli anche la loro dignità.

Questo stato di cose è inaccettabile – dicono i rappresentanti dell’ONA – per cui alla manifestazione che l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – Regione Sicilia ha organizzato sono chiamati a partecipare tutti i cittadini ed i lavoratori e comunque hanno già confermato la disponibilità le vittime ed i famigliari di coloro che pesantemente esposti nelle centrali Enel e nei petrolchimici di Gela, Milazzo, Priolo, Melilli, Augusta, Termini Imerese, nei cantieri navali e nelle officine metalmeccaniche siciliane.

L’ONA auspica che la politica affronti e risolva il problema amianto in Sicilia come in Italia attraverso le linee di indirizzo per l’esercizio delle funzioni amministrative e rispetto ai lavoratori esposti e vittime dell’amianto disponga l’emissione di atto di indirizzo regionale al fine del riconoscimento dei benefici contributivi utili per il prepensionamento fino al 02.10.2003.

Per i siti di tutte le altre regioni di Italia sono stati emessi atti di indirizzo ministeriale ad eccezione della Sicilia che, in quanto a statuto speciale, riconosce particolari specificità che impongono una presa d’atto delle istituzioni regionali e prima di tutto del presidente, Rosario Crocetta, anche al fine di evitare ulteriori contenziosi con INPS e con INAIL, anche attraverso l’interlocuzione affidata a Maria Calderone, che sarà presente unitamente al coordinatore regionale, Calogero Vicario. 

Pertanto l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto – ONA Onlus, per colmare l’inadempienza che ha caratterizzato la Regione Sicilia per diversi decenni, chiede con forza al Governo Regionale l’applicazione della L.R. 29 aprile 2014, n. 10 “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto“; l’ Istituzione, presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, del Registro Regionale dei lavoratori esposti all’amianto; l’Istituzione, presso l’Ospedale “E. Muscatello” di Augusta del Centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi, anche precoce, delle patologie derivanti dall’amianto; e ancora il riconoscimento delle maggiorazioni contributive per esposizione qualificata ad amianto dei lavoratori siciliani operanti dentro i siti ad alto rischio ambientale e/o dei lavoratori siciliani con esposizione qualificata perché possano andare in prepensionamento e coloro che sono già in quiescenza ottenere la rivalutazione delle loro prestazioni; atti di indirizzo “equipollente” sull’amianto in Sicilia, in riferimento ai lavoratori esposti all’amianto residenti e che hanno svolto attività lavorativa in siti ubicati nelle regioni a statuto speciale. L’ONA chiede ancora lo stanziamento dei fondi europei statali e regionali per fini di risarcimento danni per morti e malati per esposizione ad amianto in Sicilia; protocolli di intesa e organismi permanenti dotati di competenze qualificate che producano una legislazione coerente e strumenti politici ed economici a partire anche dalle leggi di bilancio atti a tutelare i diritti dei lavoratori e dei cittadini esposti  e dei lavoratori e cittadini morti e malati per amianto; promozione di ogni strumento politico che realizzi il lavoro quale presupposto per fruire dei diritti inviolabili della persona umana, promozione dello sviluppo sostenibile della sicurezza della libertà e dignità umana, promozione della tutela all’ambiente, promozione del diritto alla salute, alla vita e alla sicurezza sul lavoro, promozione dei diritti di maggiorazione contributiva per amianto nel rispetto del principio della Solidarietà Sociale che è principio sovraordinato ad ogni legislazione e ad ogni forma giurisdizionale. L’ONA chiede con forza l’adempimento degli obblighi costituzionali: diritto al lavoro, diritto ad un ambiente salubre, diritto alla salute e alla vita, diritti patrimoniali, diritto al risarcimento dei danni per amianto alle vittime ed ai loro eredi, diritto alla prevenzione, sicurezza e sanità nel posto di lavoro e alla protezione e corretta informazione sui rischi. Tutti questi tra l’altro, tengono a precisare, sono obblighi scaturenti da Cedu, Convenzione Europea, Costituzione ed anche di ogni più umano senso di giustizia e di pietà.

L’impegno dell’associazione proseguirà in tutti i campi ed in tutti i settori – concludono – come fondamentale presidio di tutela ed assistenza, prima di tutto preventiva, e poi indennitaria e risarcitoria, nella consapevolezza che soltanto la prevenzione primaria potrà evitare, per il futuro, altre migliaia e migliaia di morti

Ilaria Greco

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