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Possibile caso di Blue Whale a Ferla. Ragazza annuncia suicidio su Facebook: i Carabinieri la salvano in extremis

Posta su Facebook foto ritraenti il braccio con una serie di tagli. Viene raggiunta dai militari e trasportata all’ospedale di Lentini. Caso di Blue Whale? Sempre più segnalazioni in Italia.

Ferla, 2 giugno 2017 – Potrebbe trattarsi di un caso di Blue Whale quello accaduto l’altro ieri a Ferla. Il macabro “gioco”, come ormai noto, spinge giovanissimi ragazzi al suicidio attraverso 50 tappe corrispondenti ad altrettanti giorni in cui l’adolescente contattato da un “curatore” attraverso i social network, subisce un terribile lavoro psicologico che lo induce a gesti di autolesionismo fino alla prova finale: il suicidio.

Letteralmente “balena blu” (il nome rimanda agli spiaggiamenti che durano poche ore e che portano questi animali a morire)  questo gioco (ma di gioco ha veramente ben poco!) è nato in Russia ma di recente se ne parla sempre più spesso in Italia, soprattutto dopo un servizio de Le Iene e dopo il suicidio di un ragazzo di Livorno che stava, probabilmente, partecipando alla challege. Nel frattempo sono aumentati sempre di più le segnalazioni e di recente il gioco sembra essere arrivato anche in Sicilia, alla luce delle ultime notizie riportate da La Repubblica Palermo.

Ma andiamo al caso di cui parlavamo all’inizio, che fa pensare appunto ad un caso di Blue Whale. Nel corso del pomeriggio dell’altro ieri, i Carabinieri della Compagnia di Augusta sono intervenuti presso l’abitazione di una giovane donna del luogo che, poco prima, aveva esternato intenti suicidi postando sul profilo “Facebook” foto ritraenti il proprio braccio con ferite d’arma da taglio verosimilmente dovute a gesti di autolesionismo. La notizia arriva da conoscenti della donna ai Carabinieri della Stazione di Ferla che immediatamente, in una corsa contro il tempo, hanno iniziato a cercare sulle banche dati delle forze di polizia tutti gli elementi utili per risalire all’indirizzo della donna. Una volta raggiunta i militari hanno incardinato una delicata e proficua opera di persuasione che ha consentito per fortuna alla ragazza di affidarsi ai Carabinieri e consentirne il trasporto presso l’Ospedale di Lentini dove è stata ricoverata fuori pericolo di vita.

Si tratta di un caso di Blue Whale? Non ci sono sufficienti elementi per stabilirlo ma i tagli al braccio e gli annunci su Facebook ci fanno pensare al gioco della morte. Se così fosse, ciò confermerebbe che si sta ormai veramente diffondendo a macchia d’olio questa assurda sfida.

Sperando che sia un falso allarme pensiamo sia comunque il caso di prendere dei provvedimenti seri affinchè questo gioco non si diffonda tra i nostri giovani.  A questo proposito sembra valida l’iniziativa del commissariato di Polizia Postale, che mette a disposizione il pulsante “stop” per tenere sotto controllo il fenomeno mettendo a sistema le forze dell’ordine locali. Potrebbe essere un buon inizio per arginare il fenomeno.

Ilaria Greco

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