Pachino

PACHINO, IL SINDACO ROBERTO BRUNO PLAUDE AL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI CALAMITÁ E AUSPICA TEMPI CELERI ANCHE PER IL RISTORO ALLE AZIENDE

《La dichiarazione di stato di calamità è un risultato importante per il comparto agricolo pachinese: adesso attendiamo il ristoro per le aziende danneggiate dal maltempo». A dichiararlo è stato il sindaco di Pachino, Roberto Bruno, a poche ore dalla dichiarazione dello stato di calamità, da parte della giunta regionale guidata dal presidente, Rosario Crocetta, per il maltempo di Capodanno che ha causato ingenti danni alle aziende agricole dell’estremo lembo del sudest siciliano. «La Regione – ha dichiarato il primo cittadino -, ha rispettato accordi e tempistiche, bisogna prenderne atto: alla prima giunta utile, e dopo solo 40 giorni (una tempistica da record), il documento tanto atteso è stato approvato. Lo considero un evento importante, una vittoria degli agricoltori, una vittoria di un territorio che si è dimostrato unito: cittadini e amministratori fianco a fianco per trovare soluzioni a quanto accaduto dopo un evento meteorologico di eccezionale portata. Adesso bisognerà predisporre l’avvio della seconda fase:la declaratoria da parte dello Stato che consentirà il ristoro già annunciato dall’assessore Caleca per il ripristino delle strutture colpite dalla calamità. Sono fiducioso sulla tempistica, vista la dimostrazione di attenzione che ha dato la Regione nei confronti del comparto agricolo pachinese. Per tutto quanto accaduto, mi sento in dovere di ringraziare l’assessore all’Agricoltura, Nino Caleca, il presidente della terza commissione “Agricoltura e Attività produttive” Bruno Marziano,  il presidente Rosario Crocetta e tutta la deputazione della provincia per la positiva pressione politica ed istituzionale svolta. Sono certo che il ristoro sosterrà quelle aziende che rischiavano di chiudere e darà sollievo alle famiglie degli agricoltori in gravissime difficoltà ma, allo stesso modo, sono anche certo che non bisogna alimentare false illusioni: il ristoro non risolverà, purtroppo,  definitivamente i problemi legati alla grave crisi che ha colpito negli ultimi anni il comparto».

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