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Incendi in Sicilia: situazione torna alla normalità, ora si contano i danni. Cefalù città più colpita. Crocetta incontra il sindaco

Cefalù, 19 giugno 2016 –  La Sicilia è ancora scossa dai devastanti incendi che si sono verificati in tutta l’isola, soprattutto nel palermitano e nel messinese. Dopo due giorni di soccorsi, ora la situazione torna alla normalità e si fa la conta dei danni. Il presidente della Regione siciliana ieri si è recato a Cefalù per incontrare il sindaco e i cittadini della città che è stata violentemente colpita dagli incendi; si tratta, anzi, della città dove si sono registrati maggiori danni. “Il sindaco e l’amministrazione sono fortemente impegnati – ha dichiarato il governatore –  lo hanno fatto nei giorni scorsi dando sostegno ai soccorsi, lo fanno adesso individuando misure a favore degli abitanti colpiti. I danni sono ingenti, oltre a diverse centinaia di ettari di boschi, sono state danneggiate dieci abitazioni, cosa che ha comportato lo sgombero di 5 famiglie. Sono 12 le persone a cui sta dando accoglienza il Comune”.
Tra le altre attività fortemente danneggiate, da una primissima analisi ancora in fase di svolgimento, ci sono una discoteca, un ristorante, una serigrafia, il Club Med e altre strutture turistiche. La sola chiusura di queste attività ha causato la perdita di lavoro per circa cento persone. “Si tratta solo di un primo bilancio – continua il presidente – occorrerà un quadro più completo, al quale si continuerà a lavorare per tutta la prossima settimana per fare una stima più realistica dei danni. Una parte della rete idrica in polietilene di Sant’Ambrogio è danneggiata, parliamo di un tratto di circa 2,5 km in una zona densamente abitata. Questo ha causato l’interruzione di approvvigionamenti idrici per la zona e alcune contrade limitrofe e i cittadini ricevono acqua solo attraverso le autobotti”. Il presidente Crocetta nel sottolineare il grande impegno di sindaco e amministrazione nei confronti dei cittadini, ha assicurato l’impegno della Regione a sostenere la città anche prevedendo finanziamenti specifici per il rifacimento delle opere danneggiate. “E’ intendimento del governo regionale – ha aggiunto il governatore – fare immediata richiesta per lo stato di calamità, anche per avere la possibilità di accedere a fondi che possano supportare le strutture pubbliche e private danneggiate in Sicilia. “Non lasceremo sola Cefalù e tutte le altre zone  colpite e – conclude Crocetta – avvieremo subito tutti gli interventi necessari”.
Intanto la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per incendio doloso, per fare luce sulle cause: non cinvince l’ipotesi dell’autocombustione, soprattutto perchè gli incendi si sono verificati contemporaneamente in punti diversi della Sicilia.  Ci potrebbero essere organizzazioni legate ad un certo tipo di interessi oppure si potrebbe trattare di semplici atti vandalici. Al momento l’inchiesta è contro ignoti.
Sono stati più di cinquecento, come hanno calcolato i vigili del fuoco e la protezione civile, i roghi che hanno imperversato tra le province di Palermo, Messina, Trapani e Agrigento. Due le persone ustionate e decine le intossicate.
Nei due giorni di incendi divampati in Sicilia “sono andati bruciati 5.626 ettari di superficie, di cui 3.748 ettari bosco e 1.878 di superficie destinata a macchia mediterranea“, ha detto il presidente della Regione siciliana,Rosario Crocetta, che ha aggiunto: “Bisogna fare una operazione verità sugli incendi, perché bisogna conoscere bene tutti i dati su quanto accaduto in questi giorni in Sicilia”. “E’ assurdo dire cosa si poteva fare e cosa non si è fatto – ha sottolineato – Quest’anno il servizio antincendio è partito in tempo, il 15 giugno. Non abbiamo avuto ritardi. O partiamo dai dati o non abbiamo una visione vera di questa vicenda drammatica”. “C’è stato un danno d’immagine alla Sicilia tutta – ha concluso Crocetta – L’isola è stata vittima di un massacro”.
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