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Ferrovie, Ficara: “Ok a contratto di programma RFI, ma puntiamo su innovazione, sostenibilità e recupero ritardi al sud”

Presentato in commissione Trasporti della Camera  il parere allo schema di Contratto di Programma 2017-2021 tra ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. “Nel vagliare gli impegni assunti da Rfi per i prossimi anni, abbiamo posto alcune condizioni e osservazioni che indicano chiaramente le priorità della maggioranza e del Governo nell’azione di rilancio del trasporto ferroviario in Italia”, spiega subito Paolo Ficara, componente della Commissione Trasporti.
Taglio agli sprechi ma soprattutto ripensamento generale delle infrastrutture e della mobilità verso un riequlibrio modale e geografico. “Anche per questo settore, come previsto dal Contratto di Governo, valgono le regole in relazione alle grandi opere: ogni investimento finanziato con i soldi dello Stato deve essere analizzato, in tutte le sue parti, attraverso una procedura di analisi costi-benefici”, puntualizza  Ficara. “Dobbiamo costruire servizi di trasporto sempre più vicini a zero emissioni, abbandonando gradualmente ma con decisione l’uso dei combustibili fossili. Abbiamo dato enfasi e impulso anche ai tanti interventi diffusi su tutto il territorio che possano garantire servizi efficienti”.
Tra le priorità per l’Italia, inserite “la velocizzazione e l’ammodernamento dell’intera infrastruttura ferroviaria esistente, così da offrire servizi veloci e comodi ai cittadini che potranno viaggiare su linee capillari, rapide e sicure, con una migliore quantità e qualità dei servizi per turisti e pendolari. I passati governi con le loro scelte hanno purtroppo determinato l’aumento di disparità nella dotazione infrastrutturale tra le diverse aree del Paese e per noi è obiettivo irrinunciabile la riduzione di questo insopportabile divario”.
Come confermato ieri da RFI,  il 25 ottobre sono state formalmente consegnate formalmente le aree dove sorgerà la nuova fermata di Fontanarossa e, assicura Rfi, entro l’anno dovrebbe essere pubblicato il bando di gara. “Tra le tante novità di rilievo ci sono i 7,5 miliardi di risparmi che otteniamo eliminando un’opera giudicata inutile dalla stessa Rfi e che nessuno dei governi precedenti aveva avuto il coraggio di escludere: l’Alta velocità Venezia-Trieste. Tra le condizioni abbiamo anche posto quella di provvedere a una revisione del progetto della stazione Alta velocità di Firenze al fine di contenerne drasticamente i costi di progettazione e realizzazione”.
Per quanto riguarda la Sicilia, che ha occupato un’ampia parte dell’intero parere, dato il ritardo infrastrutturale cronico, “gli interventi più significativi riguardano la richiesta di anticipare a questo contratto di programma le somme per la progettazione di tutti i lotti della nuova linea Catania-Palermo, in modo tale da raggiungere l’obiettivo di avere entro il 2024 un collegamento veloce che colleghi il capoluogo di regione con la città etnea. La velocizzazione dell’iter sullo studio di fattibilità per il completamento del raddoppio lungo la tratta Palermo-Messina. Interventi di vera modernizzazione e velocizzazione dell’intera infrastruttura regionale, poiché essendo le linee ferroviarie siciliane state realizzate tra l’800 e il ‘900, hanno una struttura che non permette alle locomotrici di superare velocità modeste, così come non possono circolare locomotori di peso superiore alle 20 tonnellate. In particolare dei collegamenti ferroviari nelle province di Siracusa, Ragusa, Agrigento e Trapani. Senza dimenticare l’inserimento dell’appalto sulla riapertura della linea Catania-Gela, interrotta dal 2014 per il crollo di un viadotto”.
Per la provincia  di Siracusa Paolo Ficara ha voluto inserire con carattere di urgenza, grazie anche alla collaborazione del sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, “la variante della linea ferroviaria che mira ad eliminare il passaggio a livello della città di Augusta e consentire il collegamento con il porto. Oltre ad interventi di reale potenziamento, velocizzazione ed elettrificazione del collegamento verso Ragusa”.
Paolo Ficara non nasconde la sua soddisfazione. “E’ solo un primo passo, lo sappiamo, ma è un primo passo che ci fa invertire la rotta rispetto al passato. Finalmente la politica ha il coraggio di aggredire e rinunciare a opere faraoniche per dare infrastrutture utili ai cittadini. Finalmente investiamo con ragionevolezza e utilità i soldi degli italiani, perché la qualità dei trasporti è lo specchio della qualità della vita dei cittadini di un Paese”.
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