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Effetto noto 2015, stasera va in scena MIMESI, lo spettacolo di danza Butoh

Grande attesa per il curioso evento di stasera presso il cortile del Convitto Ragusa alle ore 19.00, dal titolo MIMESI, danza Butoh di Valeria Geremia.

Noto, 8 settembre 2015. Si terrà stasera alle ore 21.00 presso il cortile dell’ex Convitto Ragusa lo spettacolo MIMESI, danza Butoh di Valeria Geremia.

L’evento, contenuto nella rassegna effetto noto 2015, è stato  presentato al KIAF Festival Internazionale di Arte a Kathmandu, al Barcelona en Butoh Festival, alla IXa edizione del Thailand International Butoh Fetsival a Bangkok ed inoltre a Madrid, Valencia, Berlino, Catania e Palermo e questa sera toccherà alla cornice barocca della città di Noto.

Ma vediamo da vicino di conoscere meglio questa splendida disciplina artistica. II butoh è un intimo dialogo tra l’apollineo ed il dionisiaco e rappresenta un’avanguardia, una delle esperienze più significative nella storia dello spettacolo del ventesimo secolo, poichè ha ampliato il concetto di danza, capovolgendone la concezione estetica, ed ha offerto al teatro un mirabile esempio di attore organico, capace di modulare la sua presenza in una completa fusione di arte e vita. Non è una tecnica ma il grido primordiale che annienta e vanifica ogni norma, la trasformazione e la metamorfosi della ribellione del corpo naturale contro la violenza della cultura, che porta alla luce pure visioni dal subconscio sostenute unicamente dall’urgenza del desiderio e dell’istinto primitivo. É la lotta delle cose invisibili all’interno del corpo che, una volta portata all’esterno, acquisisce una valenza sacrale. L’universo diventa il vestito del corpo ed il corpo diventa il contenitore dell’anima.

“Gli spettatori vengono assorbiti da un’atmosfera suggestiva per il forte impatto audio visuale; nei primi momenti della performance la luce quasi impercettibile, accentua questo effetto, dando la sensazione di materia in movimento”, ha affermato Valeria Geremia, l’interprete  dello spettacolo.

All’inizio il corpo appare come una macchia dentro un “liquor” inchiostrato, precisa Valeria Geremia- la danzatrice e’ seminuda, eppure la sua pelle e’ istoriata e protetta da “filamenti” che riproducono visceri e vibrazioni insieme. Nella seconda parte, l’energia creata si rivela attraverso un nuovo essere, la cui danza si evolve nella scena in modo diretto, a tratti crudo, conducendo lo spettatore alla parola, al suo epilogo”, conclude la stessa.

Affascinante suggestione visiva ed uditiva.

 

Corrado Tardonato

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