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Don Corrado Lorefice nominato Arcivescovo di Palermo. La gioia di Staglianò e della Casa Don Puglisi

Staglianò: “Invito tutti a elevare la preghiera perché Don Corrado, figlio della Diocesi di Noto, possa essere un pastore zelante, generoso e lungimirante per la Chiesa di Palermo. La Casa don Puglisi, mentre ringrazia don Corrado per l’affetto ricevuto, gioisce per l’orizzonte a cui rimanda questa nomina

Noto, 27 ottobre 2015 – E’ don Corrado Lorefice, Vicario episcopale per la Pastorale e Parroco della Chiesa Madre di S. Pietro e di San Paolo al Carmine in Modica,  il nuovo Arcivescovo di Palermo nominato dal Santo Padre Francesco. Lo ha annunciato oggi il Vescovo di Noto, MDon Corrado Lorefice nominato Arcivescovo di Palermo. La gioia di Staglianò e della Casa Don Puglisions. Antonio Staglianò. Don Corrado Lorefice prende il posto del Cardinale Paolo Romeo, che è stato alla guida della Chiesa palermitana dal 2006.

La notizia ha suscitato viva emozione e gioia nella Chiesa di Noto, dove Don Corrado riscuote viva simpatia e profonda stima.

“Per la seconda volta – dice Staglianò – il Papa elegge un figlio di quest’amata Chiesa di Noto come Pastore di una Diocesi di Sicilia, perché “si allarghino gli spazi della carità” (citando S. Agostino, ndr). L’occasione impegna tutti a elevare la nostra gratitudine al Signore per aver avuto don Corrado in mezzo a noi come presbitero, parroco e docente di Teologia morale presso lo Studio teologico S. Paolo di Catania durante gli anni del suo ministero. Personalmente ho anche potuto beneficiare della sua stretta collaborazione come Vicario episcopale (per il clero e, negli ultimi due anni, per la pastorale) verificando più da vicino, anzitutto, il suo amore per Gesù e per la Chiesa, poi, la sua passione e dedizione all’evangelizzazione, infine, la sua schietta amicizia, fraterna e filiale, nel portare avanti senza stancarsi le fatiche pastorali della nostra Diocesi.

Invito tutti a elevare la preghiera personale e comunitaria – ha continuato Staglianò – perché Corrado, figlio di questa Diocesi, possa essere un pastore zelante, generoso e lungimirante per la Chiesa sorella di Palermo. Mentre esorto a preparare spiritualmente la sua consacrazione episcopale, che avverrà in data da determinare, vogliamo unirci alla gioia e alla trepidazione dell’Arcivescovo eletto di Palermo perché giunga pronto e interiormente fortificato al delicatissimo compito di pastore di quell’eletta porzione del popolo di Dio”.

La Casa Don Puglisi gioisce per questa nomina. “Avviene nei giorni in cui la Casa don Puglisi ha celebrato i suoi venticinque anni – dicono – Qualche giorno prima don Corrado aveva presieduto la messa per la memoria liturgica del beato don Pino e due anni fa siamo stati con don Corrado a Palermo nei luoghi di don Puglisi. E poi tante volte è venuto nella Casa per amicizia e per percorsi di fede, mentre ogni domenica abbiamo avuto la gioia della presidenza dell’eucaristia nella parrocchia di San Pietro. Umanamente sono solo circostanze, nella fede si scopre altro. Ce l’ha ricordato in una mail un nostro volontario diventato frate minore rinnovato: questa nomina diventa un dono di Dio per il giubileo della Casa! Allora viene spontaneo pensare che queste circostanze ci ricordano la storia disegnata da Dio, in cui le logiche sono di servizio e i suoi doni sono grandi ed esigono tanto. La Casa gioisce per questi fatti anzitutto con la sua vita, che è vita di servizio in cui sappiamo quanta cura ci vuole e quindi immaginiamo quanta cura ci vorrà per far crescere un popolo, ed aiutarlo ad essere popolo di Dio, popolo che si lascia guidare da Dio. A don Corrado allora formuliamo, di vero cuore, il sentito grazie carico di affetto per l’attenzione che ha avuto per la nostra Casa ed ora l’augurio di essere pastore umile, generoso, vero, mentre sappiamo che resteremo uniti nel nome di don Puglisi: resteremo uniti nel dono della vita che nasce dall’avvertire – come don Corrado stesso ha sottolineato nell’omelia della messa per la memoria di don Puglisi – che anzitutto c’è il donarsi di Dio, c’è la sua iniziativa.

Sempre attenti, come sa fare don Corrado, al suo cuore grande e per questo aperti al dialogo con tutti e all’affetto come risvolto concreto dell’amore evangelico. E allora sarà giubileo, sarà una gioia che sa anche di rinnovamento, riscatto, liberazione. Quella liberazione così necessaria in questo tempo difficile, aiutata  dal trovare in papa Francesco l’interprete di un cristianesimo credente e coerente nel fatto fondamentale: l’attenzione ai poveri, “dei quali – ha detto il card. Montenegro – finalmente possiamo parlare senza diventare rossi in viso. Papa Francesco ci sta dando un’immagine di Chiesa luminosa, anche se ferita e incidentata. Una Chiesa che vive la precarietà  e sta stare accanto agli ultimi, quelli che in chiesa non sono ancora entrati malgrado gli slogan dal Concilio in poi, perché il confine per il povero è proprio la porta d’ingresso delle nostre chiese”.

Ilaria Greco

Don Corrado celebra nella Casa don Puglisi la memoria del Beato martire palermitano
Don Corrado celebra nella Casa don Puglisi la memoria del Beato martire palermitano

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