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(Video) Siracusa: consiglio comunale aperto su parcheggio Talete

Siracusa, 16 Febbraio 2015- Un invito all’Amministrazione comunale a coinvolgere il Consiglio nelle scelte che andranno a farsi sul futuro del Talete e la richiesta dell’istituzione di un apposito gruppo di lavoro: a chiederlo, in conclusione dei lavori d’aula, il consigliere Cetty Vinci, uno tra i firmatari della richiesta odierna di una seduta aperta sul futuro del Talete.
Presenti 30 consiglieri ed i parlamentari Zappulla e Zito, è toccato all’assessore Gianluca Scrofani fare la cronistoria della costruzione del Talete: dal progetto originario di 20 miliardi, finanziato con i fondi della Protezione civile per la realizzazione di una via di fuga attraverso un tunnel sotterraneo di collegamento tra Ortigia e la terraferma con due “approdi di convogliamento” per auto e sosta; alla variante che, sull’onta emotiva del rifiuto del tunnel, portò alla realizzazione di un passaggio a raso e di un parcheggio “area di primo smistamento” in un contesto di riqualificazione e messa in sicurezza dell’area che permise l’utilizzo dei fondi. “Un esempio negativo sotto tanti punti di vista e che dimostra la scarsa attenzione della classe dirigente di allora verso le tematiche ambientali e paesaggistiche” ha detto Scrofani. “E’ chiaro- ha aggiunto- che la sua demolizione sarebbe un riscatto della città, ma il contenzioso ci mette nella situazione, al momento, di non poterla fare pena la restituzione del finanziamento: siamo quindi in presenza non di una mancanza di volontà, ma di una volontà vincolata”.
Argomento tecnicamente sviluppato anche dal legale dell’Ente, Salvatore Bianca, che nel ricordare il contenzioso aperto con la Regione, ha consigliato il rinvio di ogni determinazione sul Talete alla conclusione dello stesso.
Era toccato al consigliere Simona Princiotta introdurre l’argomento. “Un ecomostro, un errore eredidato dal passato, un problema che non può essere affrontato solo dal punto di vista patrimoniale” ha detto Princiotta che ha chiesto all’Amministrazione la disponibilità ad una diversa destinazione dei fondi, circa 700 mila euro, previsti dalla convenzione che impegna una ditta privata ad una riqualificazione complessiva dell’area.
Se il consigliere Cetty Vinci ha lamentato la carenza di documentazione per una valutazione complessiva della problematica, il consigliere Salvo Castagnino ha chiesto invece di conoscere la progettualità dell’Ente sul futuro del Talete e la verifica dell’esistenza del rispetto della normativa vigente sotto il profilo della sua agibilità attuale.
Per il parlamentare nazionale Pippo Zappulla il Talete costituisce “Una ferita per il territorio ma la sua vicenda è da inserire in un dibattito complessivo che deve coinvolgre, oltre l’Amministrazione ed il Consiglio, anche la Protezione civile in tutte le sue articolazioni, nazionale e regionale. Se la demolizione è una scelta strategica- ha concluso Zappulla- è importante anche evitare un danno economico alla città. Da qui la necessità della creazione di un gruppo tecnico-politico che individui un percorso condiviso da portare successivamente all’attenzione di chi dovrà decidere”.
E’ toccato a Giuseppe Implatini, dell’Osservatorio civico dell’associazione Esedra illustrare, anche attraverso slide, la storia del Talete, e le proposte per una riqualificazione complessiva dell’area, attraverso un progetto alternativo che prevede l’abbattimento del manufatto, la creazione di un parcheggio aperto con un lungomare e aree balneari. Peraltro, secondo Implatini, l’opera presenta “Una serie di errori progettuali che lo rendono appena entro i limiti della sicurezza”. Il costo complessivo potrebbe essere sostenuto con le somme impegnate per il restyling dell’area. Dati contestati dall’ingegnere capo, Natale Borgione, sia dal punto di vista tecnico “La struttura non ha problemi di portanza” che da quello della sostenibilità economica, visto che per la sola demolizione occorrerebbe almeno 1 milione di euro.
Per il consigliere Gaetano Firenze, prima ancora di entrare nel merito del problema, occorre verificare la reale esistenza nel Consiglio “di fare una scelta di qualità a favore del territorio, per poi confrontarsi con l’Amministrazione”; per Carmen Castelluccio la riqualificazione dell’area è una priorità, ma essa va calata in un contesto complessivo che necessita di un approfondimento che coinvolga tutti i soggetti interessati. Per il consigliere Francesco Pappalardo solo all’esito del contenzioso potrà avviarsi un confronto, che rimane il metodo da seguire: “Esso però”- ha detto Pappalardo- deve fondarsi su valutazioni concrete”. Infine il consigliere Alberto Palestro, che lamentando l’assenza della maggior parte dei deputati, ha ribadito la necessità di rinviare qualsiasi valutazione nel merito alla conclusione del contenzioso in atto con la Regione.

 

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