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Avola, la strada per accedere al dolmen totalmente impraticabile

Avola, 11 dicembre 2016  – Dopo diversi giorni di pioggia ecco finalmente ricomparire il sole. Cosa si potrebbe fare di più bello in una soleggiata domenica se non fare una bella passeggiata in riva al mare o, perchè no, andare a visitare luoghi di interesse culturale. E oggi, vista la bella giornata, ci era venuta la voglia di andare a visitare il dolmen preistorico di interessantissimo rilievo culturale. Ebbene, non lo abbiamo potuto fare perchè il dolmen è praticamente inaccessibile: ci siamo ritrovati davanti una stradina impervia  ricoperta di fango su cui passa addirittura un ruscello. Praticamente impossibile proseguire oltre e il dolmen, che rimane dietro ad una folta vegetazione, è rimasto un miraggio.

Tempo fa ci eravamo già interessati al problema con un servizio al telegiornale (leggi precedente articolo) dove abbiamo fatto vedere come la vegetazione e la stradina fangosa rendono difficile l’accesso al dolmen… cos’è cambiato da allora? Praticamente nulla! Eppure una proposta l’avevamo fatta in quella occasione: mettere una pedana in legno o creare una stradina in pietra. Il dolmen  risulterebbe così quantomeno visitabile!

Il monumento, scoperto nel 1961 in contrada Borgellusa, di fronte all’ospedale,  appartiene al periodo siculo. Si tratta di uno dei pochi edifici megalitici presenti attualmente in Sicilia. Ad oggi ne sono stati scoperti solo 5: oltre a quello di Avola ce n’è uno a Monte Bubbonia (una collina nei dintorni di Mazzarino)  a Butera, in località Piano Fiera; a “Cava dei Servi” (Ragusa) e a “Cava Lazzaro” (a Rosolini).

Ma quello di Avola presenta delle caratteristiche che lo rendono ancora più particolare e raro. L’edificio, costituito apparentemente da una enorme tavola che poggia su due pilastri, in realtà è stato modellato seguendo il profilo naturale della roccia, tanto da valergli l’appellativo di pseudo-dolmen. Gli interventi umani sono visibili sia nell’ampliamento che nella geometrizzazione della cavità, oltre che nella forma conferita ai due piedritti laterali. Il pavimento dell’area interna del monumento fu realizzato asportando i materiali arenitico-sabbiosi sottostanti, seguendo la superficie di stratificazione inferiore.

Dunque, un monumento straordinario dal punto di vista culturale che resta attorniato da fango e vegetazione!

Ilaria Greco

 

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