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A Siracusa arrivano i “circenses” ma chi governa si dimentica del “panem”!! Nota congiunta Bandiera e Tota su attività produttive

In una nota congiunta, Edy Bandiera Vice-Presidente di Forza Italia Sicilia e l’ avv. Dario Tota, dichiarano quanto segue:

“ Di tutto può essere accusata l’amministrazione di Siracusa, tranne che di non amare la storia. Anzi, a dirla tutta, l’allegro Garozzo con il suo altrettanto vice Italia  stanno applicando in questo primo anno e mezzo di governo il frutto di millenni di esperienza nel gestire la plebe, nel senso latino del termine, operando sulle masse con una fortissima capacità persuasiva, in grado di distogliere l’attenzione dai problemi della città per convogliarla di volta in volta in argomenti più gestibili o dal facile consenso.

Ed è così che, mentre il tema del bilancio si stava facendo caldo e alcune incongruenze denunciate dall’opposizione venivano alla luce, l’anchorman Garozzo sfodera un post su Facebook dedicato alla presunta abolizione dei quartieri, per giorni in prima linea nel rubare la scena a tutte le altre notizie.

Non solo: mentre si disattendono le promesse elettorali, prorogando o ritirando bandi strategici per la gestione dei servizi comunali, l’assessore allo “Spettacolo” Italia tira fuori il fondamentale e indispensabile (si fa per dire) bando per la realizzazione dell’albero di Natale, un evento mediatico al quale sono state dedicati concorsi di idee, incontri e conferenze stampa, con l’istituzione di una seria e pomposa commissione dedicata alla selezione delle proposte pervenute. Una procedura e una visibilità degne di un appalto per la manutenzione dei Fori Imperiali, applicati però al simpatico alberello aretuseo.

La lista degli interventi “diversamente fondamentali”, per usare un eufemismo, è lunga e con diversi gradi di inutilità; per comodità ci soffermeremo sull’ultima “boutade” proveniente dalla geniale mente dell’assessore allo Spettacolo: trasformare largo Aretusa in una pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Idea fantastica, non ne dubitiamo, un vero intervento di rinascita culturale, sociale ed economica per questa martoriata città. O forse, a ben vedere, non proprio. Magari il pattinaggio, quello sulle “banali” rotelle, che una volta si praticava alla Cittadella dello Sport di Siracusa sarebbe stato più carino poterlo riproporlo. Però la struttura voluta dal grande Lo Bello cade a pezzi, è stata “donata” a mani private ed è in attesa di finanziamenti provenienti da non si sa bene chi; a questo punto dunque, avranno pensato nelle “stanze del potere”, tanto vale congelare tutto (in senso letterale, da quanto si legge sulla stampa).

I cittadini potranno così dimenticare la mostruosa seconda rata Tari (il cui importo ci vale altri primati in classifica, ben più tristi), la scadenza del saldo Tasi, utenze e tasse varie volteggiando sulla pista di ghiaccio, ben consci che qualunque botta dovuta ad eventuali cadute sarà comunque meno dolorosa di quelle economiche pronte ad aspettarli a fine mese.

L’operazione di distrazione tramite i “giochi da circo” (circensens) propinati ai siracusani sta evidentemente perdendo il consenso dovuto alla luna di miele del primo anno e i cittadini, risvegliandosi bruscamente dal torpore post elettorale, si stanno rendendo conto che rispetto ai loro antenati latini la situazione vissuta adesso è forse peggiore, visto che di “panem” a Siracusa se ne vede sempre meno.

Anzi, con i dati paurosi della crisi economica e con i pasti alla Caritas ormai costantemente insufficienti, povertà e chiusura delle aziende, con conseguente disoccupazione, restano drammi pressoché invisibili a questa amministrazione.

C’è voluta infatti un’iniziativa partita dai Giovani Imprenditori per riportare il governo cittadino sulla retta via degli impegni verso le Attività Produttive; il timore però, che speriamo venga disatteso, è quello di assistere ancora una volta ad una sfilata di simpatici amministratori preoccupati dal “fumo” dell’apparenza ed incuranti dell’arrosto.

Con buona pace di chi, in questa povera Siracusa, cerca ancora di tirare a campare”.

 

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