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La Giornata del ricordo dei martiri delle foibe. Tante iniziative e sabato prossimo fiaccolata regionale a Gela

E’ stato ieri il Giorno del ricordo di una delle pagine più buie della storia contemporanea. Fra il 1943 e il 1947 oltre 10mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, le cavità carsiche ai confini orientali per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia.

“Uccisi dai partigiani comunisti di Tito solo perché erano italiani: una “pulizia” politica ed etnica in piena regola, mascherata come azione di guerra o vendetta contro i fascisti” – dice Paolo Romano, presidente Circosrizione Cassibile – In realtà nelle cavità carsiche chiamate foibe vennero gettati ancora vivi, l’uno legato all’altro col fil di ferro, uomini, donne, anziani e bambini che in quel periodo di grande confusione bellica si erano ritrovati in balìa dei partigiani comunisti jugoslavi.

Il “Giorno del ricordo” non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani: 350 mila costretti all’esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia dove furono malamente accolti. In gran parte finirono nei campi profughi e ci rimasero per anni.

 Le stragi – continua Romano – avvennero all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943  firmato a Cassibile ( 3 Sett. 1943) quando si scatenò l’offensiva dei partigiani comunisti contro nazisti e fascisti. Nel mezzo furono colpiti indiscriminatamente tutti gli italiani.

Ma il massacro più vasto fu messo in atto a guerra finita, nel maggio del 1945, per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono almeno 5000, ma diversi storici parlano di diecimila e più.

A distanza di anni ci sembra doveroso come istituzione ricordare e non dimenticare e per dare alle nuove generazioni un messaggio di speranza e di pace affinchè tragedie del genere non abbiano a succedere e perchè non ci siamo stragi classificate di sinistra e/o di destra ma solo uomini innoccenti vittime della follia umana”.

E’ fissata per sabato prossimo, 13 febbraio, a Gela – concentramento ore 17, piazza Roma – la fiaccolata che vedrà delegazioni forzanoviste di tutta la Sicilia commemorare le vittime delle foibe e l’immane esodo delle popolazioni istriano e giuliano-dalmate.
“Quella delle foibe è una delle pagine più tristi nella memoria di tutti gli italiani degni di questo nome -si legge in una nota della segreteria regionale del movimento politico- in quei luoghi, tra il 1943 ed il 1945, furono gettati dai 15.000 ai 20.000 corpi di nostri connazionali, martoriati e seviziati dai partigiani comunisti agli ordini del maresciallo Tito, aiutati, in quest’opera di pulizia etnica, dalla criminale collaborazione dei partigiani comunisti italiani e coperti dal colpevole silenzio dei numerosi governi che si sono succeduti fino all’insufficiente, ma doverosa, istituzione, della Giornata del Ricordo”.
“Lo sterminio, programmato per cancellare da quei luoghi ogni traccia dell’italianità che da sempre li caratterizzava, fu accompagnato dall’esodo forzato di 350.000 italiani che dovettero abbandonare per sempre, umiliati e derisi dai predecessori di chi oggi professa accoglienza indiscriminata per profughi spesso presunti tali, casa, lavoro, ricordi, ogni bene.
Anche quest’anno, alla presenza del vicesegretario nazionale Giuseppe Provenzale e del dirigente nazionale Giuseppe Bonanno Conti – conclude la nota – Forza Nuova scende in piazza per onorare la memoria delle vittime dell’odio comunista e per chiedere verità e giustizia”.

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