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Rinvenuti e sequestrati 388 reperti archeologici. Denunciato il responsabile

Monete di epoca greco-romana, vasi, una fibbia in bronzo bizantina e tanto altro. La guardia di finanza ha rinvenuto un ingente quantitativo di reperti archeologici.

Pubblicazione2Siracusa, 28 gennaio 2016 – La Guardia di Finanza di Siracusa, nell’ambito delle attività a tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, ha concluso una attività di servizio che ha portato al rinvenimento di un’ingente quantitativo di beni di interesse archeologico.

Nello specifico, i finanzieri della Tenenza di Lentini hanno individuato un traffico illegale di reperti archeologici procedendo, a seguito di preliminare attività di intelligence, ad effettuare una mirata perquisizione domiciliare nei confronti di tale I.F. – di 37  anni – all’esito della quale sono stati rinvenuti, oltre che i beni di interesse archeologico, anche tutto il materiale idoneo ad eseguire la ricerca ed il furto di tali beni di valore.

Nel dettaglio, all’esito delle ricerche, sono state rinvenute ed opportunamente cautelate 138 monete antiche di cui 137 in bronzo ed una in argento (età greco – romana) di varia epoca, databili lungo un arco cronologico che va dall’età ellenistico-romana ad età moderna, con netta prevalenza di monete medievali; 2 lekythoi a figure nere di produzione attica e siceliota, 3 contenitori frammentari, tutti databili fra V e IV sec. a.C. ; 12 ghiande missile di età greca, una fibbia in bronzo di età bizantina, nonché 245 frammenti metallici di varia natura. Come detto, oltre a quanto menzionato, è stato rinvenuto nella disponibilità del soggetto tutto il materiale idoneo all’estrazione di tali oggetti nonché un metal detector utilizzato per la ricerca degli oggetti numismatici. Non è ancora noto il sito presso i quali tali oggetti di valore siano stati illecitamente depredati, anche se è ipotizzabile, specie per i reperti ceramici, la provenienza da necropoli. L’esame peritale sui reperti è stato effettuato dalle archeologhe della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Siracusa e, in particolare, dalla Soprintendente Rosalba Panvini e da Rosa Lanteri, dirigente della U.O. Beni archeologici, che hanno confermato la loro autenticità.

All’esito delle attività il soggetto è stato denunciato alla competente Autorità Giudiziaria  per le fattispecie previste e punite dagli artt. 175 e 176 del D.lgs. n. 42/2004 (“Codice dei beni culturali e del paesaggio”) che sanzionano l’illecita ricerca di materiale archeologico e l’illecito impossessamento di beni culturali appartenenti allo stato.

L’attività di servizio posta in essere, testimonia ulteriormente l’attenzione e la sensibilità del Corpo nel particolare settore della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico del paese, ancor più in un particolare contesto ambientale, qual è quello siracusano, intriso di beni interesse storico-culturale che, proprio in questo ultimo periodo, dal 17 dicembre al 24 gennaio, sono stati oggetto di una mostra espositiva, dal titolo “La luce dell’onestà”, presso la sala Caravaggio della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Siracusa, che ha visto fruibili alla cittadinanza i reperti archeologici sequestrati dalla Guardia di Finanza aretusea negli ultimi 50 anni. Mostra che nel prossimo mese di frebbraio sarà accolta dalla città di Palazzolo Acreide.

Ilaria Greco

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